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Cuba la isla grande
Tour di Cuba viaggiando con i pullman locali
ore 8:55 partenza con la KLM destino L’Avana! Finalmente stiamo realizzando un sogno: un viaggio a Cuba, ma questa volta non siamo soli, ci sono con noi i nostri due gioielli Elena quattro anni e Diana un anno e mezzo… Un po’ impegnativo in verità ma siamo forti e ancora giovani e quindi buttiamoci non pensiamoci troppo e ….PARTIAMO!
16 DICEMBRE
Arriviamo a L’Avana alle 18:30, le pratiche di entrata sono più semplici e veloci del previsto, taxi a 25 CUC per arrivare in centro ed ecco il nostro primo impatto con la città, iniziamo a vedere le famose auto anni ’50 ovunque, e la puzza di benzina vecchia ci assale, ma è tutto talmente affascinante! L’albergo Inglaterra ci accoglie con musica dal vivo e un atrio bellissimo che solo quello vale il costo, la stanza è meno bella ma la posizione dell’hotel è operativa a bestia! (Come dice il mio maritino). Siamo stanchi ma la voglia di respirare un po’ “l’alma de Cuba“ è troppo forte… E quindi decidiamo di cenare sulla terrazza del nostro albergo. Che dire? Meraviglioso! Temperatura mite, vista stupenda sul Capitolio, il Gran Teatro e tutta la città, orchestrina con musica dal vivo e due belle bistecche di maiale cotte alla griglia espresse. Diana è stecchita mentre Elena resiste ancora, è eccitatissima e balla a ritmo della musica.
17 DICEMBRE
Ci svegliamo prestissimo per via del fuso orario, anzi Diana alle tre di notte mi urla nell’orecchio: “latte mamma, latte mamma”. Do il latte alla cicciona e restiamo ancora a letto fino all’ora della colazione… Poi via ad esplorare la città. Giriamo un po’ nei dintorni dell’hotel Inglaterra e del Capitolio e diventiamo matti tra foto e riprese, c’è talmente tanto da vedere!
L’Avana è una città con l’anima e con un fascino tutto suo… Palazzi antichi ridotti ormai ai minimi termini, macchine vecchissime che non si sa come camminano ancora, una grande varietà di gente che lavora, poltrisce o fa la fila per prendere non so cosa… Un insieme di situazioni che a raccontarle non sembrano poi così affascinanti e invece, non si sa come e perché, il risultato è proprio quello di ammaliarci.
Continuiamo il giro verso il Paseo del Prado dove vediamo dei bambini della scuola primaria lì vicino che fanno ginnastica, poi decidiamo di prendere la carrozza con cavallo per fare un giro più ampio della città e per far vivere alle bimbe un’esperienza unica. Ci accalappia un tizio, tale Manuel, che con il suo cavallo ci porta un po’ in giro: El Vedado, Piazza della Rivoluzione, Malecón.
Poi si ferma in un bar proprio sul Malecón dove dice che c’è il Mojito più buono di tutta Cuba. Effettivamente è vero, il Mojito è buonissimo, peccato che gli si aggrega un tale Adriano che con la scusa che parla italiano e che le sorelle vivono in Italia, cerca in tutte le maniere di guadagnare un po’ di soldi con noi. Prima ci propone di andare a vedere la fabbrica di tabacco ma noi rifiutiamo gentilmente (è evidente che si prenderà la percentuale su eventuali sigari che compriamo) poi ci propone un ristorante “buonissimo” e vabbè vada per il ristorante. Ci portano ancora un po’ in giro per la città, vediamo delle vie che probabilmente da soli non avremmo mai visitato, allungano un po’ il brodo per arrivare alle 12 e portarci a questo famoso ristorante… Diciamo che durante la gita ci siamo divertiti ma ora iniziano a darci un po’ fastidio perché confabulano un po’ troppo tra di loro… Ma mio marito è troppo forte e non si fa mai fregare!! Arriviamo al ristorante e con gentilezza ma decisione gli da i soldi che avevamo pattuito, anche se loro provano a chiederci di più, e li manda via. Bravo Rocco!! Comunque il ristorante è veramente buono . Ci sono delle cameriere vestite tutte di bianco con minigonne, scollature vertiginose e cappello di Babbo Natale… Insomma delle fighe! Per la verità le uniche che abbiamo visto a L’Avana!
Per la sera decidiamo di andare a L’Avana Veja … Ancora una volta apprezziamo la posizione dell’hotel Inglaterra, basta infatti attraversare la piazza di fronte all’hotel e ci troviamo davanti la “Floridita“ e calle Obisso che ci porta direttamente nel cuore della città vecchia. Uno spettacolo per gli occhi! Non gira molta gente, le luci sono soffuse e le stradine strette si aprono in piazze meravigliose come Plaza de la Catedrale, Plaza de Armas e Plaza Vieja. Siamo comunque stanchi ceniamo in un ristorantino a calle Mercaderes vicino ad un hotel con pavone vivo nell’atrio. Il filetto di pescato è buono e finalmente Elena mangia qualcosa mentre Diana dorme beatamente.
18 DICEMBRE
Sveglia sempre presto, dobbiamo fare molte cose… Prima di tutto vogliamo andare da Pototo, il referente dell’agenzia Cuba Junky, per confermare le case particular di Vinales e Trinidad, vedere la casa per il 30 dicembre e capire se può darci una mano per i transfer. Per raggiungere la casa di Pototo dobbiamo attraversare tutta calle Nettuno ossia tutto il centro Habana… Che dire? Un’esperienza… Solo noi, i cubani e la loro vita di tutti giorni, attraversiamo posti poco frequentati dai turisti che ci permettono di vedere come i cubani passano il loro tempo… giocando a domino, aggiustando moto …e tantissimi bambini fare partite di baseball .
Arriviamo da Pototo, la zona è un po’ squallida ma la sua casa è carina e pulita. Confermiamo le case e poi ci consigliano il Viazul per gli spostamenti.. ok allora, andiamo diretti al terminal Viazul e compriamo i biglietti per Vinales per l’indomani mattina alle nove e poi ritorniamo in centro. Volevamo vedere il Capitolio ma è chiuso per ristrutturazione, allora andiamo a visitare il museo della revolucion ubicato nella casa dell’ex dittatore Batista. Bello interessante anche se con le piccole è un po’ faticoso. E poi concludiamo la giornata con uno strepitoso mojito a Plaza Vieja… ma cosa si può volere di più?
19 DICEMBRE
Ci svegliamo presto, alle otto siamo già al terminal del Viazul, ci pesano i bagagli e li caricano direttamente sul pullman come se fossimo in aeroporto. Alle nove puntuale parte l’autobus. Il viaggio scorre tranquillo. Il paesaggio è bellissimo. Memorabile il commento di Elena davanti ad un accenno di arcobaleno “ma non è colorato bene!“ Arriviamo a Vinales e ci accoglie una folla strisciante, sono tutti i proprietari di case particular che cercano di accalappiarsi clienti al grido di “lady, lady mira che casa”. Noi abbiamo già la casa prenotata infatti c’è un ometto che ha tra le mani un cartello con scritto il nostro nome, fico!! Facciamo circa 400 m a piedi con passeggini e bagagli e poi arriviamo al nostro angolo di paradiso. Casa La Cabana è perfetta. C’è un piccolo chalet in legno solo per noi, un tavolino e sedie a dondolo nella veranda, davanti la casa dei proprietari Obel e Yoli con le loro tre figlie Anna, Maria e Marianne. L’ultima ha tre anni e diventa subito un’amichetta di Elena e Diana. E’ uno spettacolo vedere le nostre figlie giocare così spontaneamente con bambine di un’altra cultura e che parlano un’altra lingua. Yoli ci prepara dei panini per pranzo e per cena prenotiamo l’aragosta! Ma come prima cosa ci offre un cocktail di benvenuto. Due Mojito con il miele che sono la fine del mondo e una vista sulla valle di Vinales che purtroppo a parole non riesco a descrivere!
Il pomeriggio facciamo una passeggiata per tutto il paese di Vinales e ci dedichiamo ad organizzare la gita per l’indomani e il transfer per Trinidad. Passeggiamo ancora un po’ senza una meta precisa ma cercando di cogliere con gli occhi e con l’anima lo spirito di questo posto. Vediamo campesinos a cavallo, mamme con bambini, gente in bici su carrozze trainate da buoi o da cavalli, e da cornice sempre la valle con i suoi magnifici Mogotes e poi ci sono le aquile… Tantissime e magnifiche che volano sempre più basse… Arriva la sera e finalmente la cena… Aragosta!
20 DICEMBRE
Ci svegliamo all’alba e mentre aspettiamo la colazione di Yoli, io scrivo appunti di viaggio mentre Rocco porta un po’ le bimbe in giro… Per loro è un’esperienza incredibile… Vedono sorgere il sole in mezzo alla valle di Vinales e vivono in mezzo agli animali, infatti siamo circondati da maiali e galli!
Ricca colazione, e poi andiamo a prendere il taxi. Conosciamo Rodolfo che ci porterà in giro per tutta la mattina. Prima alla “Cueva dell’Indio”, una caverna scoperta nel 1920 dove si fa un tratto a piedi e un tratto con la barca. Elena all’inizio è un po’ spaventata, quando ha sentito che dovevamo entrare in una grotta non so proprio cosa abbia pensato! Però poi si rilassa e si diverte tantissimo.Diana non ne parliamo… È proprio un’avventuriera senza paura! Alla fine del tratto con la barca c’è un baretto dove prendiamo jugo di frutta e guarapo (canna da zucchero schiacciata al momento con un attrezzo speciale) buonissimo! Dopo la Cueva dell’indio andiamo alla Cueva di San Miguel, che sbuca in una specie di museo sulla vita degli schiavi fuggiaschi… Per noi sarebbe pure una mezza cagata ma l’entusiasmo di Elena è contagiosissimo.
Poi Rodolfo ci porta al Murales della preistoria che però vediamo solo da fuori, giusto per fotografarlo…
E poi finalmente arriva la parte più bella di questa gita… La visita ad un campesino e alla coltivazione di tabacco. Conosciamo Benito il campesino proprietario di circa 10 ettari di terreno. Ci sta subito simpatico! Ci spiega come avviene la semina, il raccolto, l’essiccamento del tabacco, poi lì per lì arrotola un sigaro che fa fumare al mio maritino… È proprio figo con il sigaro in mano!
Ci fa vedere anche i galli da combattimento che lui alleva e che ogni domenica porta a combattere … Sarebbe illegale ma mi pare di aver capito che è una di quelle poche cose che il governo permette… Per il resto ho sempre visto molto controllo e rispetto per il turista. Cuba è uno di quei posti dove ti senti sicuro di girare in libertà.
Benito ci sta proprio troppo simpatico, gli compriamo 10 sigari a 10 CUC nonostante l’avvertimento di una famiglia del Lussemburgo anche loro in visita alla casa del campesino, che forse alla dogana in Europa ci faranno problemi… Vabbè decidiamo di rischiare.
Salutiamo Benito e ci dirigiamo verso il Mirador dell’hotel Loz Jasminez, un po’ di foto con la vista mozzafiato fiato tipica della Valle di Vinales e poi Rodolfo ci porta ad un Paladar dove vanno a mangiare i cubani, anche lui con i suoi amici tassisti si ferma per la pausa pranzo. Mangiamo il pollo alla vinales ed una bistecca di maiale tagliata a fettine sottili con cipolla, tutto buono e a poco prezzo… Le bimbe hanno trovato un’altra amichetta con cui giocare una bimba di quattro anni, Mariele, che per tutto il tempo in cui abbiamo pranzato è rimasta vicino a noi semplicemente per osservarci …Chissà cosa le passava per la testa!
Finito il pranzo facciamo una lunga passeggiata per il paese, prenotiamo il viaggio a Trinidad con l’agenzia Havanatours (costo 37 CUC ad adulto +26 CUC Elena) andando a zonzo per il paese ci gustiamo tante situazioni che nella nostra società sono un po’ sparite… I ragazzi che escono da scuola e che vanno a fare la fila per il gelato che esce da una macchina antica, mai vista, che funziona a pedali! Un tavolo in mezzo alla strada con quattro tizi che giocano a domino… Insomma facciamo il pieno di emozioni!
21 DICEMBRE
Questa è stata sicuramente la giornata più faticosa del nostro viaggio. Iniziata però in modo meraviglioso, ci siamo svegliati molto presto e senza neanche fare colazione ci siamo incamminati con bagagli e passeggini verso la fermata del bus. Circa 500 metri a piedi, mentre ancora tutti dormivano i galli già cantavano, la luna ancora in cielo e ad est la prima luce dell’alba… Sensazioni uniche e meravigliose! Il viaggio verso Trinidad è durato circa sette ore, abbastanza faticoso per tutti e quattro, ma diciamo che l’avremmo potuto sopportare se l’arrivo non fosse stato rovinato da un jineteros del cacchio (ossia un imbroglione-faccendiere cubano), che alla fermata del Viazul si è finto il nostro padrone di casa e ci ha portato in una casa particular diversa, dicendo che quella prenotata con Pototo non era più disponibile. Per fortuna ci ha chiamato al cellulare la vera proprietaria che ha subito capito la truffa e ci è venuta a riprendere….Meno male! La casa di George e Neisy è fantastica, pulita, bella, funzionale a soli cinque minuti dal centro e vicinissima alle agenzie dalle quali partono tutte le gite. Con delle belle pitture alle pareti, la camera è molto comoda, spaziosa, il bagno è un vero bagno e soprattutto niente scale! Possiamo lasciare i passeggini fuori dalla stanza in tutta sicurezza. Insomma tutto figo anche la terrazza… Finalmente ci sentiamo a casa!
22 DICEMBRE
Ci svegliamo in forma!! Facciamo una colazione super: caffellatte, frutta fresca, yogurt, pane, burro, marmellata di mango, succo di mango e tortillas con queso e prosciutto! La giornata è stupenda e calda, andiamo alla Habanatour per vedere le cose che ci sono da fare a Trinidad e decidiamo di prendere alle 11 il trenino per Playa Ancon. Bene sono le 10 e abbiamo un’ora per fare un giro al centro e un bel po’ di foto… Ho fatto una foto ad un tizio con un gallo in testa!
Alle 11 puntuale parte il trenino, per arrivare a Playa Ancon c’è un viaggio di circa 30 minuti in mezzo ad un bel paesaggio che diventa però meraviglioso quando si apre sulla spiaggia! Le piccole sono entusiaste alla vista del mare! Elena esclama “ma è una cosa meravigliosa!” Mentre Diana grida “YEHHH”
La giornata scorre tranquilla e beata, pensare che è il 22 dicembre e noi stiamo dentro l’acqua calda e caraibica è una sensazione che non ha uguali! Alle 16 riparte il treno per Trinidad… Si ritorna nella nostra casetta… Ci aspetta una cena da paura: aragosta!
Siamo un po’ stanchi ma vogliamo vedere Trinidad di notte e quindi via ! Mettiamo le cucciole sul passeggino e andiamo al centro, alla casa della musica. Siamo irriducibili, saliamo una lunga scalinata con i passeggini, mentre per fortuna le bimbe dormono, ci gustiamo due Mojito e un po’ di musica e poi a ninna… Povere piccole le sballottiamo proprio tanto!
23 DICEMBRE
Anche oggi colazione buonissima dai nostri George e Neisy, le bimbe ormai sono delle viziose, si sono abituate alla frittatina tutte le mattine! Usciamo per dirigerci verso Cubatour e prendere la gita che parte alle 10 per Valle De Los Ingegnos. La nostra guida si chiama Oscar, un tipo simpatico che parla diverse lingue. Alla prima tappa, un mirador, ci mostra tutta la Valle De Los Ingegnos nella sua interezza, una vista magnifica su distese di canne da zucchero e sulle rovine delle antiche aziende che producevano lo zucchero grazie al lavoro degli schiavi nel 1800.
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Al momento di risalire sull’autobus Rocco si allontana per andare al bagno ed Elena è preoccupatissima… Oscar le tira un brutto scherzetto… Le fa credere che lasciamo il suo papi e che partiamo senza di lui… Apriti cielo! Scoppia in un pianto disperato ed è stranita per la maggior parte della mattina. La seconda tappa della gita è la Manaca Iznaga, una piantagione del 1750 dove si può visitare l’Hacienda con la casa patronale ed una torre di 44 metri molto caratteristica che svetta su tutta la valle e che serviva per la sorveglianza degli schiavi. Tutto molto interessante, belle foto e buon succo di guarapo appena spremuto da un’antica macchina ancora funzionante.
La terza tappa della gita è Casa Guachinango un’altra antica hacienda dove è prevista la sosta per il pranzo… Incantevole! C’è una vecchia linea ferroviaria che si ferma proprio davanti all’hacienda e poi il paesaggio circostante è mozzafiato… Verde verde verde e ancora verde con un rio che passa in mezzo e banani a dismisura. Facciamo un giro con un campesino mezzo muto che a gesti ci spiega cosa sono e a cosa servono le diverse piante che incontriamo… Per Elena e Diana è tutta un’avventura! Diana si accaparra un frutto verde fuori e rosa dentro che mi pare si chiami Guajaba e ci fa un casino, ci infila il ditino e poi se lo succhia, Elena invece fa finta di essere un avventuriera e si intrufola in mezzo ai banani ma soprattutto le piace essere la prima della classe e non vuole mai perdere la guida e il gruppo. Arriva l’ora del pranzo in un bello e antico patio in mezzo alla campagna cubana allietato da una band stile Buena Vista Social Club.
Ritorniamo a Trinidad passando per la fabbrica di ceramiche di cui in verità non ci frega niente tanto che neanche scendiamo dall’autobus! Poi raggiungiamo un delizioso localino la Canchachara dove fanno un famoso cocktail della casa che si chiama proprio la Canchachara fatto con acqua, lime, miele e aquagardiente (una specie di grappa di rum) molto buono, ci rilassiamo sentendo ottima musica e poi balliamo con le piccole… Sento che è uno di quei momenti che mi rimarranno sempre impressi nel cuore, un momento perfetto!
24 DICEMBRE
Alle 8:30 lasciamo Trinidad dopo aver salutato calorosamente George e Neisy, dobbiamo assolutamente scrivergli una buona recensione su Tripadvisor! Inizia un viaggio di circa tre ore per Caio Santa Maria. Iniziamo a chiacchierare con Alberto, il nostro taxista , gli chiediamo un po’ della situazione a Cuba. Rocco gli domanda se per lui è meglio il capitalismo o il socialismo, ma lui non sa rispondere perché conosce solo la sua situazione riguardo la quale sostiene che preferirebbe avere una vita più facile, meno lavoro, più guadagno, poter viaggiare e conoscere… Beh un po’ quello che desiderano tutti!! E poi aggiunge che i guai a Cuba sono iniziati quando è caduto il muro di Berlino, prima del 1989 a Cuba si stava molto bene grazie ai soldi dei russi! Tra un discorso ed un altro arriviamo a Cayo Santa Maria, attraversando un terrapieno di circa 50 km. Prima di percorrere questa strada ci chiedono addirittura i passaporti! Mi sa proprio di trappola per turisti… L’albergo Melia Las Dunas è veramente bello, ma è immenso! Ci perdiamo in continuazione! Rocco in particolare è molto spaesato forse perché viaggiare per una settimana in completa autonomia e poi trovarsi un po’ prigionieri in un villaggio è sempre uno shock, soprattutto perché eravamo abituati ai cubani, a vivere e a parlare con loro, ora invece siamo circondati perlopiù da stranieri con le loro lentiggini e i loro corpi sgraziati (commento poco lusinghiero di Rocco). Bisogna solo abituarsi che ora siamo in vacanza e non in viaggio. La serata organizzata dal resort però è straordinaria, ci fa subito risalire il buon umore: innanzitutto siamo tutti e quattro elegantissimi. Io ed Elena vestite di rosso, Diana sembra una palla di Natale con il suo bel vestitino a pois e Rocco affascinante con la sua bella camicia bianca… E tutti e quattro abbiamo i cappellini di Natale! Che figo! Ma la cosa più figa è stato il buffet: un tavolo enorme con al centro un piccolo squaletto circondato da centinaia di aragoste e gamberi. Che scorpacciata! Un po’ di musica dal vivo e poi a ninna!
25 DICEMBRE
Buon Natale! Ci svegliamo di buon umore… Abbiamo deciso di abbandonare il resort cinque stelle… Il tempo è troppo incerto per spendere 250 € al giorno chiusi in un villaggio che si è di lusso ma certo non è Cuba! E quindi oggi che è Natale restiamo, ci godiamo un po’ di lusso e domani si riparte per l’avventura… Avventura vera perché non abbiamo prenotato niente! La giornata scorre che è una meraviglia il sole è uscito e passiamo dei bellissimi momenti in spiaggia… Addirittura c’è un complesso che suona musica cubana bellissima direttamente in spiaggia! E poi la grande sorpresa di questa giornata è Babbo Natale. Elena le Diana non credono ai loro occhi ma nel villaggio è sbarcato Babbo Natale che ha portato dolcetti a tutti i bimbi. Commento di Elena: “sai mamma io non ho mai visto Babbo Natale in vita mia! È proprio vero!” Credo che abbiamo passato una giornata magica! Abbiamo fatto un picnic direttamente sul lettini da mare con hamburger, patatine e Coca-Cola… Poi castelli di sabbia e bagno al mare… Niente di meglio per due bimbe di 4 anni e di 19 mesi !!
26 DICEMBRE
La giornata è bellissima! Ci svegliamo con un sole ed un mare perfetti! Trascorriamo due ore in spiaggia e poi ci prepariamo per partire e raggiungere con un taxi Cienfuegos. Non abbiamo una casa particular prenotata e quindi andiamo un po’ allo sbaraglio. Arrivati a Cienfuegos ci facciamo portare dal nostro tassista a Punta Gorda dove dicono che ci siano le case particular più curate… Solo che è un mortorio! Chiediamo comunque in una casa se ha posto… Niente è piena ma inizia un tamtam di telefonate con il quale alla fine ci trova posto in una casa particular proprio sotto il porticato del Paseo, a circa 500 m dal centro. Andiamo a vederla… Niente di speciale ma è pulita e funzionale quindi decidiamo di rimanere. La nostra padrona di casa si chiama Deliz, una tipa cicciotta , con begli occhi e un bel sorriso. Decidiamo di uscire e vedere un po’ Cienfuegos, prima andiamo a Punta Gorda… confermato è proprio un mortorio… Probabilmente perché fuori stagione poi con un taxi andiamo al centro. Anche lì c’è poca gente, forse perché domenica sera… Comunque la piazza centrale è proprio bella… Entriamo dentro la chiesa dove ci sono due bei presepi e facciamo respirare un po’ di atmosfera natalizia alle nostre piccole. Anzi Rocco fa volare ancora di più la loro fantasia..le fa credere che ogni volta che passano le nostre stupende piccoline il parroco fa suonare le campane della chiesa… La cosa buffa è che accade davvero!
27 DICEMBRE
Ci svegliamo stanchi morti… Abbiamo passato una notte infernale, alle 4:30 una battaglia tra cani randagi ci ha tenuto svegli almeno due ore! Vabbè…imprevisti del viaggiatore! Ma la mattina e la colazione ottima ci risollevano il morale, senza contare poi il meraviglioso panorama sulla baia di Cienfuegos che si può ammirare dalla terrazza di Deliz. Per colazione gustiamo frutta fresca, pane caldo, tortillas (che altri non è che frittatina) e un caffellatte buonissimo! anche perché scopriamo che il caffè lo fa con la moka italiana… Stupendo! La giornata è bella, andiamo in centro a fare le foto di rito… La città sembra finalmente viva: il paseo è animato, l’isola pedonale che loro chiamano il boulevard è pieno di bancarelle e la piazza centrale dichiarata patrimonio dell’UNESCO è bellissima. Facciamo delle belle foto, poi prendiamo un taxi per il Rancho Luna la spiaggia di Cienfuegos. Purtroppo il sole ci regala un piccolissimo momento per ammirare i colori di Rancho Luna e poi sparisce! Ritorniamo in città, dobbiamo fare diverse cose, primo tra tutti organizzare gli ultimi giorni della vacanza. Cerchiamo di prenotare qualcosa in Internet, ma a L’Avana sembra tutto o pieno o caro e così pure a Varadero. Poi ho un’idea (anche se Rocco dice che l’ha detto lui… Ma non è vero!) di andare all’agenzia Cubanacan, magari ha qualche offerta sia per L’Avana che per Varadero… E così è! Ci propone un prezzo stracciato per un All inclusive quattro stelle a Varadero, il Brisas del Caribe, tutta la famiglia il 28 29 e 30 dicembre a 303 CUC, ossia circa 255 €! È la soluzione migliore: se c’è il sole andiamo al mare, se è brutto possiamo vedere un po’ Varadero che comunque è turistico e ci sono diverse attrattive. Contenti ce ne torniamo nella nostra casetta e ci gustiamo una bella cena con pescado ed aragosta, tutto buono compreso il cicchetto di rum invecchiato sette anni che Rocco si spara fine pasto.
28 - 31 DICEMBRE
Salutiamo Cienfuegos e iniziamo il viaggio per Varadero, sempre con l’immancabile e fedele Viazul. Il viaggio scorre tranquillo tranne che hanno messo l’aria condizionata a palla! Arriviamo a Varadero dopo tre ore e mezza abbondanti, alla stazione degli autobus prendiamo un altro Viazul che per 2 CUC a persona ti porta direttamente al tuo hotel. Arriviamo all’hotel Brisas del Caribe… meglio di come ci aspettavamo, la camera che ci assegnano è molto grande e funzionale. La cucina lascia un po’ a desiderare ma vogliamo fare mare e del resto ci importa poco
Compriamo diversi souvenir e poi facciamo anche un regalino alle nostre bimbe, due borsette con scritto Cuba per fare in modo che si ricordino per sempre questo bellissimo viaggio che hanno fatto con i loro genitori. Mentre scrivo stanno tutti dormendo, tutte le cose più preziose che ho sono racchiuse in questo letto… Sono tutti e tre bellissimi! Rocco con la sua forza e il suo fascino che mi attrae sempre costantemente e che mi fa sentire sempre bella anche dopo 16 anni di vita insieme, e poi Elena la mia Sagittaria con il suo carattere dolce e spigoloso insieme, la capisco alla perfezione, so come prenderla e l’adoro con la sua richiesta di coccole continue, e poi Diana la piccolina, che mi cerca sempre con gli occhi, così indipendente e birichina ma che appena mi allontano si mette a piangere. Sono lusingata per l’amore che tutti e tre mi donano e sono carica piena di amore per tutti loro.
Sole, mare, spiaggia meravigliosi… Cuba ci sta salutando in modo straordinario sembra quasi che voglia renderci sempre più difficile dirle addio… Sigh!
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Il nostro viaggio bellissimo e perfetto è giunto al termine, abbiamo fatto miliardi di esperienze, abbiamo conosciuto della gente meravigliosa e vissuto per 15 giorni in un paese stupendo ma pieno di contraddizioni, meraviglioso da fotografare ma sicuramente impossibile da vivere, con una società sana e senza delinquenza ma con restrizioni di movimento, di pensiero che per noi sono impossibile da tollerare… Scuola e sanità per tutti ma ad un prezzo molto alto. Nonostante questo per noi viaggiatori resta un paese incantato che ti strega totalmente, differente da qualsiasi altro, una bolla in mezzo ad un mare di globalizzazione. Cuba è unica in tutto, nella storia, nei colori, nella gente che la popola, va assolutamente vista prima che tutto questo finisca, prima che si trasformi in una qualsiasi delle altre isole dei Caraibi.
Per noi è stata doppiamente unica, è stata un vero viaggio, fatta con le nostre piccoline, abbiamo vissuto dei momenti che non possono tornare perché loro cresceranno sempre di più… Abbiamo colto e vissuto degli attimi unici e forse sono così belli e vivi proprio perché siamo consapevoli che saranno irripetibili. Quello che più spero è che queste esperienze le educhino ad essere cittadine del mondo, a desiderare di conoscere tutto il mondo per capirlo, comprenderlo e aiutarlo… Insomma delle viaggiatrici! Hasta la vista Cuba!
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