Cambogia e Phuket

Abbiamo trovato un’occasione imperdibile, volo con Cathay Pacific Roma- Siem Reap e poi Phnom Phen – Roma via Hong Kong a soli 2000 euro tutta la famiglia…non abbiamo saputo resistere e quindi per quest’anno il nostro capodanno lo passiamo in aereo destinazione Cambogia!!

1 GENNAIO

Arriviamo a Siem Reap alle 10 del mattino dopo ben 16 ore di volo passando per Hong Kong. Siamo stanchi ma capiamo subito che siamo atterrati in un luogo magico, già il caldo che ci accoglie ci fa sentire subito in Indocina, un’aria simile a quella che abbiamo già vissuto in Thailandia o in Malesia … ma allo stesso tempo diversissima… e finché non viaggi in tutti i paesi di questa bellissima parte di mondo non puoi comprendere le differenze… prossimo viaggio magari facciamo il Vietnam.

Il nostro Hotel Royal Crowne è molto carino ma soprattutto operativo , è vicinissimo all’Old market e alla pub street. Questo primo giorno lo passiamo molto in relax, piscina e massaggi per far contenti grandi e piccini

Nel pomeriggio ci facciamo un giro per Pub street… una via, anzi meglio, un quartiere pieno zeppo di ristoranti e locali, insomma un centro nevralgico del divertimento circondato da shopping e bancarelle varie che vendono di tutto, dal riso al cocktail, dal dolce ad improbabili cose da mangiare.

Ci sono anche delle bancarelle che vendono degli orrori da gustare, tipo serpente, rana, scorpione e tarantola…e indovina un po’ chi ne è attirata? Diana la viaggiatrice che mi convince ad assaggiare il serpente, pure buono! E non contenta poi si fa pure il pedicure con i pesciolini…che piccole viaggiatrici che stiamo crescendo…Diana vuole provare e sperimentare di tutto, Elena è un po’ meno coraggiosa in questo senso ma ha una sensibilità unica, soprattutto verso le nuove popolazioni che conosciamo….
Per cena andiamo ad un bel localino con terrazza, il Red Piano, buono, soprattutto il piatto tipico cambogiano, l’amok, pesce di lago condito con curry e latte di cocco. Poi stanchissimi per via del jet lag torniamo in hotel, domani ci aspetta il primo dei tre giorni di tour ad Angkor!

2 GENNAIO

Non ci suona la sveglia!! E quindi il povero Eab, il nostro autista ci deve aspettare una mezz’oretta, ma alla fine alle 7.30 siamo pronti per l’avventura! Iniziamo alla grande visitando uno dei templi più famosi il Ta Prohm, il tempio dove hanno girato Tomb Raider, dove gli alberi hanno ripreso il predominio sugli uomini e fagocitano le rovine del tempio creando una magia speciale per noi poveri visitatori occidentali, ignari della bellezza di questi posti… veniamo affascinati in modo irreversibile… e io che un po’ già conosco questo sito perché lo studio da anni, ed è un mio sogno nel cassetto sono emozionata….stiamo mettendo un’altra bandierina nel nostro curriculum da viaggiatore… e lo so che magari c’è qualcuno che critica questa nostra “mania” o commenta la nostra esagerazione nel viaggiare… ma insomma chissene!! È la nostra passione, la nostra droga, la nostra vita….

Dopo le bellezze del Ta Prohm visitiamo un paio di templi minori, più piccoli e meno famosi ma non per questo meno affascinanti e poi entriamo nell’ Ankor Tom una vera e propria città dove sudditi e reali vivevano e onoravano le divinità, vediamo l’eleganza della terrazza degli Elefanti per poi raggiungere il Bayon splendido ed enorme tempio caratterizzato da 216 volti giganti… unico e affascinante, guardare le sue torri lascia senza fiato, dovunque volgi lo sguardo ci sono volti giganti che ti guardano e ti rivolgono quel sorriso effimero ed enigmatico. I visitatori sono tantissimi però siamo riusciti comunque a trovare l’atmosfera e catturare immagini bellissime nelle foto.

Il nostro fedele driver ci aspetta sempre fuori da ogni tempio e dopo questo ci porta in un ristorantino tipico dove ci pappiamo altre specialità cambogiane… Eab, il nostro driver è certamente un tipo che si può definire buffo, non parla molto bene l’inglese ed ha una risatina che ricorda Guzzanti quando fa il filippino in “Ogni maledetto Natale”!!

Dopo il pranzo ci aspetta la meraviglia delle meraviglie, il tempio dei tempi … l’Angkor Wat, il più grande luogo di culto sulla faccia della terra… il colpo d’occhio è da brividi… come dice Terzani è uno dei pochi posti sulla terra in cui sei orgoglioso di appartenere alla razza umana…ci avviciniamo piano piano facendo una miliardata di foto, le guglie sono imponenti e il loro riflesso sul bacino artificiale che circonda il tempio rende tutto ancora più mistico, la gente che è venuta ad ammirare questa meraviglia è tantissima, ma l’Angkor Wat è talmente grande che riesce ad accogliere tutti.

Facciamo delle bellissime foto a dei monaci buddisti in preghiera, rincorriamo le scimmie che saltano sui tetti e ammiriamo i bassorilievi che mostrano la storia del Regno Khmer…. un sogno che si realizza… sarebbe da fotografare ogni piccolo angolo ed ogni piccola scultura… ma alla fine dobbiamo pure vivere il momento!

Stanchi morti , sudati ma felici di tutte le bellezze viste torniamo in hotel… bagni in piscina e massaggio non ce lo vieta nessuno! Anzi oggi ci aggiungiamo pure la pizza per merenda..per la cena prendiamo il tuk tuk, e raggiungiamo un ristorante sul lungo fiume che ci hanno consigliato in albergo…il Chanrey Tree… bello elegante…ma dispendioso… tipo 60 dollari la cena quando di solito spendiamo 20/25 euro! Ci rifacciamo all’Old Market dove io e Rocco compriamo due magliette con elefante a 3 dollari! Le useremo domani! E poi c’è il fenomeno Diana che questa sera vuole provare lo scorpione o la tarantola…e scorpione sia! che però a parte le zampette fa abbastanza schifo!

3 GENNAIO

Oggi è in programma la visita del grande circuito dove visiteremo dei templi un po’ meno famosi di quelli di ieri ma probabilmente meno affollati. Iniziamo il giro con il Preah Kan, un tempio immenso che ci affascina tantissimo. Facciamo delle foto bellissime, ci sono degli alberi immensi che con le loro radici avvolgono parte del tempio creando un paesaggio da film, ancora più bello di quello del Ta Prohm che è affollato di gente, mentre il Preah Kan ha un atmosfera unica, pochi visitatori , alberi maestosi, rovine imponenti e al suo interno stretti cubicoli che portano a piccoli ma affascinanti altari dedicati a Buddha

ed è proprio in uno di questi cubicoli che incontriamo un vecchietto rattrappito che ci benedice con una litania buddista e lega al polso di ognuno di noi un braccialetto giallo-arancio… è sempre più viaggio!

Dopo il Preah Kan visitiamo il Neak Pean, che è un piccolo e perfetto tempietto sull’acqua , per arrivarci attraversiamo una passerella in mezzo ad un lago pieno di bellissimi fiori colorati.

Angkor ci affascina sempre di più, non è una sfilza interminabile di ruderi ma un insieme infinito di piccoli capolavori, ognuno con la sua storia e ognuno con la sua particolarità, come per esempio il Ta Som, che è un tempio quasi distrutto ma poi alla fine ti stupisce con uno dei soggetti più fotografati di tutto il sito di Angkor, un magnifico e imponente albero cresciuto completamente sopra la porta del tempio. 

Il Pre Rup è un magnifico tempio-montagna che scaliamo fino alla fine ammirando ogni suo particolare, le torri, gli elefanti a guardia di ogni angolo, e dopo la scalata veniamo ricompensati dalla bellissima vista sulle risaie.

In teoria dovevamo rimanere fino al tramonto nell’area dei templi ma le bambine sono troppo stanche e quindi torniamo in albergo dove un bagno in piscina e un’ altro bel massaggio non ce lo toglie nessuno! Stasera a cena non ci va di andare al centro ma rimaniamo vicinissimi all’hotel e andiamo alla pizzeria Roma…non male per essere in Cambogia… ha pure il forno a legna!

4 GENNAIO

Il nostro ultimo giorno a Siem Reap …mi dispiace! E’ un posto unico e pieno di magia.

Il programma di oggi prevede di allontanarsi dalla città e visitare due templi più distanti, Bantley Srei e Bantley Srem… bellissimi specialmente perché un po’ diversi da quelli visti finora, sono finemente cesellati, ci sono una marea di intarsi e bassorilievi e poi sono costruiti con una pietra particolare di colore quasi rosa

L’unico problema nel visitare questi templi ed Angkor in generale non è tanto la moltitudine di turisti ma piuttosto la quantità di turisti cinesi! Mammamiadellocarmine! Una maleducazione unica … e poi sbucano all’improvviso da tutti i pizzi, tipo bambolette indemoniate… hanno la capacità di riuscire a rovinare le inquadrature di tutte le foto, se si sta in fila per fotografare un bel particolare se ne fregano di tutti e saltano incuranti la fila e poi sono totalmente e irrimediabilmente rincoglioniti! Detto questo i templi visti oggi sono stati bellissimi, però il ricordo più bello della giornata è stata il sorriso del popolo cambogiano e la dolcezza dei bambini… c’è stata la bambina di due anni con il vestitino giallo e i codini…indimenticabile mentre ci dava il cinque!

… e poi i bambini che giocavano vicino al ristorante a pranzo, una baracca dove non si capisce come siano potuti uscire pure piatti saporiti, abbiamo lanciato timorosi un’occhiata alla cucina … diciamo che era un po’ particolare… specialmente il modo di lavare le stoviglie…

E poi tutti i bambini incontrati per strada, che giocavano, che andavano su biciclette gigantesche oppure che minuscoli accudivano fratellini ancora più minuscoli di loro… insomma un umanità speciale culminata con la visita a Komplong Plunk, un villaggio galleggiante nel mezzo del lago Tonle Sap.

4 GENNAIO

Il lago Tonle Sap è un lago immenso, il più grande del sud-est-asiatico…ci regala delle emozioni incredibili, ci piace ammirare il riflesso del sole cocente nelle sue acque  ma soprattutto ci piace contemplare l’umanità che lo vive, così diversa dalla nostra! Quanti modi di vivere differenti esistono al mondo….in Namibia abbiamo visto persone che vivevano in un deserto implacabile di terra rossa e chiedevano solo l’acqua, qui in Cambogia vediamo persone che di acqua né hanno fin troppa e che vivono in palafitte per sfuggire alle inondazioni… tutta la loro vita è basata sull’acqua, si muovono solo con le barche e trovano il cibo nel lago… la visita è stata un po’ surreale.. forse perché è la prima volta che vediamo un villaggio galleggiante, e il Komplong Plunk non ci delude, lo pensavamo molto turistico invece è stato bello vedere le loro case e il loro modo di vivere. 

Sulla via del ritorno ci capita pure di vedere di sfuggita un paio di matrimoni cambogiani con le donne vestite con abiti tradizionali, colorati e super-eleganti e gli uomini totalmente ubriachi o come dice Eab “drunk “!
La sera andiamo a Pub Street sempre piena di vita e riesco a convincere tutta la famiglia a mangiare al Temple Club dove alle 19.30 c’è lo spettacolo di danze tradizionali gratuito… fighissimo… e pure questo aspetto della Cambogia l’abbiamo vissuto!

5 GENNAIO

Il nostro fedele Eab ci viene a prendere presto per portarci in aeroporto, salutiamo la meravigliosa Siem reap e l’emozionante Angor… destinazione Phuket!
Speriamo bene, le previsioni non sono buone, pare ci sia un bel monsone da quelli parti, comunque voliamo e atterriamo con tranquillità, anzi il cielo è pure azzurro!
Arriviamo al nostro hotel l’Old Phuket.. veramente bello e curato… abbiamo una camera fighissima, mega bagno, ma soprattutto accesso diretto alla piscina… praticamente un sogno per le bambine…peccato che da ieri sera hanno entrambe la febbre!! Antibiotico e via!
L’Old Phuket è situato alla fine di una via con zero traffico ed è piena zeppa di ristoranti e posti per i massaggi…insomma un paradiso per due goderecci come me e Rocco!

Il pomeriggio lo passiamo al mare di Karon, la spiaggia di fronte l’hotel… niente di che in verità ma l’atmosfera è rilassata… Phuket ha un grandissimo problema: troppi cinesi e troppi russi! I primi sono stramaleducati, i secondi sono maleducati e poi c’hanno le donne che sono troppo fighe!! Ma che palle passare 6 giorni con ‘sti pezzi di femmina sempre tutte tirate… non lo trovo proprio giusto! La sera bel massaggio e bella cenetta thailandese.

6 GENNAIO

Anche oggi il tempo ci grazia, il cielo è nuvoloso ma non terribile, decidiamo di andare a Kata Beach. Bella ma non certo irresistibile, il mare anche qui non è proprio un granché. Ora non so se è perché il monsone ha scosso il mare rendendolo un po’ torbido o perché noi siamo abituati troppo bene per accontentarci del mare di Phuket… comunque l’atmosfera è piacevole, le bambine sguazzano in acqua con la mega ciambella che gli abbiamo comprato e per pranzo ci fermiamo a dei fantastici chioschetti dove fanno Tiger prawns e altre squisitezze al BBQ. E la sera altro bel massaggio e altra bella cenetta

7 - 8 GENNAIO

E piove, piove, piove ininterrottamente, roba da sbattere la testa al muro! Il monsone è arrivato e non se ne va!! Cerchiamo di distrarre le bambine in tutti i modi, gli facciamo provare pure il foot massage, troppo carine! Proprio delle “dame bianche” come le chiama Rocco.

Andiamo al big Buddha, bellissimo e suggestivo anche con la pioggia, ci facciamo benedire pure dai monaci…magari fanno ritornate il bel tempo!

E per finire prendiamo una bella sola con il trekking degli elefanti… certo per noi che abbiamo veramente attraversato la giungla a Chang Mai sopra gli elefanti, il piccolo giretto che ci fanno fare qui a Phuket sembra proprio una scemenza.. e con mio stupore neanche Elena e Diana sono entusiaste… i guidatori sono troppo assatanati di soldi, pure per scattare una foto chiedono denaro e poi sono troppo violenti con gli elefanti.

Al di là del tempo brutto trovo che Phuket sia proprio rovinata dal turismo, non c’è più quello spirito thai che mi ha colpito nel 2001 e che poi è stato riconfermato a Kho Lipe, i thailandesi qui non hanno la gentilezza che di solito li contraddistingue…Certo non tutti, non voglio fare di tutta l’erba un fascio… però c’è sicuramente qualcosa di sbagliato in questo modo indiscriminato di fare turismo e di sfruttare quest’isola, che probabilmente 20 anni fa era un paradiso ma adesso non corrisponde proprio alla nostra idea di viaggio.

9 - 10 GENNAIO

E finalmente ritorna una parvenza di sole! Due giorni dedicati al mare e alla tintarella, il mare è pure meno bello del primo giorno perché la pioggia e il monsone l’hanno reso più torbido e soprattutto più mosso, ma le bambine si divertono tantissimo , specialmente Diana che non esce mai dall’acqua. Vediamo anche la spiaggia di Kata Noi, un po’ più piccola di quella di Kata ma comunque affollata, e per pranzo torniamo proprio a Kata perché i chioschetti di pesce valgono il viaggio! Nel pomeriggio mega bagno in piscina e poi di sera io e maritino ci premiamo con dei bei massaggi.

11 GENNAIO

Si può dire che oggi rinizia il nostro viaggio, dopo la pausa in Thailandia riprendiamo la via per la Cambogia, atterriamo nel pomeriggio a Phnom Penh , ripaghiamo il visto ( che cazzata che abbiamo fatto ad andare via dalla Cambogia!) e prendiamo un tuk tuk che per la modica cifra di 9 dollari ci porta al nostro Kabiki hotel… che avventura questo viaggio in tuk tuk!
Il driver passa per vie inaudite, periferia della periferia di Phnom Penh, ci passa davanti tutta una realtà cambogiana che a Siem Reap c’era sfuggita. Qui sono poveri in modo esagerato, strade rotte, immondizia da tutte le parti, traffico esagerato, c’è una puzza incredibile di smog, passiamo davanti a delle specie di garage con divanetti piazzati sulle pareti dove siedono in bella mostra donnine di facili costumi..la cosa brutta è che alcune di loro hanno età indicibili…attraversiamo strade sterrate piene di buche e ci si presenta davanti, proprio in mezzo alla strada, un mendicante ridotto in condizioni pietose… Rocco è shockato, io cerco di adattarmi come posso allo spirito del viaggio, e poi ci sono le due cinghialette che invece la prendono meglio di noi due! Viaggiatrici nel midollo!

Arriviamo al Kabiki Hotel che sembra un’oasi di pace in confronto all’aria che si respira a Phnom Penh. Innanzitutto per arrivare all’hotel si passa in una piccola stradina con sbarre presiedute da militari, questo perché proprio in questa via ci vive il primo ministro cambogiano, quello che il nostro caro e tranquillo driver di Siem Reap, Eab chiamava “crazy” e che appena si nominava nel discorso, lui così calmo e pacifico, si inalberava immediatamente… e poi altro punto a favore del Kabiki è una piscina bellissima immersa in un giardino lussureggiante.

Alla reception ci indicano come strada dei ristoranti la n.240… si è vero ristoranti ci sono ma a macchia di leopardo e la strada per arrivarci è un film…vediamo se riesco a descriverla…appena usciamo dall’hotel, proprio davanti all’uscita c’è un casa di cambogiani con 3/4 bambini che giocano mezzi nudi per terra, stracci appesi e tanta tanta immondizia intorno, poi i marciapiedi sono praticamente inesistenti, rotti, sporchi, puzzolenti, oppure completamente occupati da chioschetti di street food con tanto di mini tavolini e mini sediole dove i cambogiani mangiano a tutte le ore, il tutto accompagnato dalla colonna sonora dei tuk tuk che sfrecciano continuamente per le strade senza, ovviamente, dare precedenza a noi poveri pedoni che cerchiamo di passeggiare.

Dunque abbiamo capito che a Phnom Penh non si fanno neanche 2 metri a piedi, si prende il tuk tuk! Io trovo che sia tutto moooolto viaggio! Poi quando ritorno a Roma sono sicura che sentirò nostalgia di questo caos cambogiano. E quindi alla fine prendiamo il tuk tuk e ci facciamo portare sul lungo fiume, dove c’è un’atmosfera più tranquilla è un po’ più rassicurante per noi occidentali…e stasera vogliamo essere proprio occidentali…PIZZA!!

12 GENNAIO

Purtroppo oggi inizia maluccio: il palazzo reale, che avevamo programmato di visitare in mattinata, è chiuso per non so quale ricorrenza buddista, e Elena ha di nuovo la febbre! Poverina è proprio a pezzi, non ci resta altro che ritornare in hotel darle la medicina e vedere poi nel pomeriggio che fare. Comunque starsene spaparanzati sui bei lettini della piscina del Kabiki non è per niente male.. dopo la medicina Elena sta un po’ meglio e quindi decidiamo di andare a comprare un po’ di souvenir per la famiglia al Central Market… bene..peccato che fa un caldo assassino!! In Cambogia si suda senza neanche muover un muscolo, c’è un caldo afoso e quando c’è il sole sembra che ti prenda a schiaffi… e pensare che abbiamo scelto di venire a questo mercato perché in teoria è il più fresco.. pensa gli altri! Alla fine riusciamo nel nostro intento e poi ci dirigiamo verso il lungo fiume, vogliamo fare una crociera lungo il fiume Mekong durante il tramonto. Arriviamo un po’ prima all’imbarco e ci spariamo un gelato vista Mekong poi cerchiamo la nave giusta per noi. Inizialmente andiamo da una compagnia che ci fa 5 dollari a persona compresa la coca cola solo che alle due scemette che fanno i biglietti non andavano bene i nostri 20 dollari..troppo usurati…roba da matti! Cambiamo posto e andiamo da un altro operatore dove ci da pure la birra compresa tiè!

Viviamo un bel momento, Elena sta di nuovo bene, sul fiume c’è una piacevole brezza e ci godiamo la navigazione facendo delle belle foto e ammirando il paesaggio della città al tramonto. Siamo consapevoli che tra 10/15 anni la troveremo completamente cambiata, infatti mentre navighiamo vediamo tantissimi edifici in costruzione, tra pochi anni avrà uno skyline completamente diverso. Per ora noi ci godiamo la sua semplicità e le sue contraddizioni, infatti sotto uno degli hotel più cari della città si è formato un villaggio galleggiante fatto di barche di pescatori dove vivono intere famiglie…che realtà completamente diverse dalla nostra..questa gente vive dentro le barche lungo il fiume, il Mekong è la loro casa. Soddisfatti andiamo a mangiare in un bellissimo ristorante stile Angkor che dà proprio sul fiume e ci godiamo la nostra ultima cena cambogiana.

13 GENNAIO

Ultimo giorno di questo breve ma intenso viaggio… la Cambogia è proprio un viaggio con la V maiuscola, selvaggia, povera , piegata dalla lunga guerra ma con la voglia di rifarsi e di emergere rispetto ai suoi ingombranti vicini, la Thailandia e il Vietnam con cui ha sempre rapporti di odio e amore.
Stamattina riusciamo a visitare il palazzo reale, meraviglioso con i suoi tetti khmer che brillano ai raggi del sole, affascinante la pagoda d’argento, non tanto per il suo pavimento in argento che a mala pena si intravede, ma per il Buddha di smeraldo e il Buddha d’oro ricoperto da ben 2086 diamanti di cui il più grande di 25 carati..veramente bellissimo!

Facciamo milioni di foto ma poi il caldo diventa troppo per le piccole e quindi un bel tuffo in piscina non ce lo toglie nessuno… e poi alle 15 taxi per l’aeroporto.
Adesso siamo in volo per ritornare a casa e già ripenso a questo viaggio come ad un sogno che per me si è finalmente realizzato, ho visto Angkor… che posto unico al mondo…ho conosciuto la Cambogia ed i cambogiani sempre sorridenti e disponibili nonostante le loro estreme difficoltà… è un paese vero, ancora non corrotto dal turismo “rovina-tutto” di russi, americani e cinesi… speriamo che riesca a rimanere un paese intatto …io intanto sogno già la prossima metà…

Al prossimo viaggio!

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