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Egitto fai da te
Egitto Classico: Hurghada, Luxor e discesa del Nilo fino ad Aswan e al magnifico Abu Simbel. Ed infine Cairo!
Buona Pasqua a tutti! Noi la festeggiamo nel modo migliore possibile … in aeroporto!
Questo è un viaggio sofferto e voluto fortemente. Per colpa della pandemia abbiamo dovuto cancellare ben 3 viaggi, Parigi, Canarie e pure Giordania, e non potevamo assolutamente perdere questo appuntamento.
All’inizio abbiamo provato, visto il poco tempo a disposizione per preparare il viaggio, a richiedere l’aiuto di un agenzia per un pacchetto turistico, ecco perché la scelta dell’Egitto, Cairo+Crociera+Mar Rosso ci sembrava una soluzione facile da comprare in agenzia… ma si vede proprio che non siamo esperti di pacchetti vacanze! Completamente disorganizzati, i viaggi sono ripresi dal 1 marzo e le agenzie a cui abbiamo chiesto ci hanno sconsigliato di andare perché non c’erano charter ed i prezzi erano troppo elevati… vabbè è destino che facciamo da soli, tanto siamo troppo abituati a scegliere da noi le strutture e gli spostamenti per piegarci agli standard dei pacchetti turistici.
17 APRILE
E quindi eccoci qui! Fiumicino – Cairo – Hurghada, voli comodi e brevi e alle 21 siamo accolti dal nostro bellissimo resort il FORT ARABESQUE di Makadi Bay, spettacolare, sembra di essere stati catapultati dentro il film Aladin della Disney. Tanto che la colonna sonora di questi giorni è proprio “le notti d’Oriente tra le spezie e i bazar…”
18 - 21 APRILE
Cosa dire degli All inclusive? Aiutooo…addio alla mia dieta! Cibo a gogo, birra e cocktail tutto compreso! Ci riprendiamo dai mesi invernali godendoci la spiaggia del Fort Arabeque Resort, che al contrario delle strutture che avevamo a Sharm e a Marsa Alam è bellissima, si può entrare in acqua senza problemi e pochi metri più in là si può fare un bellissimo snorkeling. Ci sono per tutto il golfo di Makadi dei pinnacoli intatti, pieni di coralli e pesci colorati. Di solito organizziamo i nostri viaggi con i primi giorni massacranti e pieni di gite e visite da fare, questa volta abbiamo fatto il contrario, l’operativo voli era più comodo e conveniente in questo modo e quindi stavolta prima relax completo e poi visita del Nilo e del Cairo.
Ci facciamo coccolare da tutti i comfort del Fort Arabesque Resort, il beach bar con magnifica vista sul mar rosso e kebab espresso, con piadina fatta al momento dalla signora Fantastica delle piadine! E ancora cocktail di frutta e massaggi, e poi tanti tanti bagni per vedere le meraviglie del fondale.
Un pomeriggio lo dedichiamo al divertimento più turistico e non ci facciamo mancare il classico quad nel deserto... troppo figo! vento in faccia, sabbia che ti ferisce gli occhi ma la libertà che si respira è immensa!
Esploriamo a piedi praticamente tutto il golfo, perché alla fine anche nel completo relax non siamo tipi che riescono a stare fermi, e confrontiamo i vari Hotel che affacciano su questo splendido tratto di mare, bellissimo il Grand Palace Makadi, ma alla fine il nostro resort vince su tutti. Ha sicuramente il tratto di mare più bello, si mangia bene, le camere sono molto comode, la piscina è pazzesca ed il prezzo non è eccessivo. E poi altro plus ha il dive con il molo e le gite che organizzano partono direttamente dall’Hotel, mentre gli altri devono andare ad Hurghada. Ogni sera poi organizzano qualcosa di piacevole e rilassante come musica dal vivo o spettacoli di danza del ventre… anche se praticamente ogni sera Diana ci costringeva ad un mega torneo di ping-pong… bella lei!
22 APRILE
Oggi è l’ultimo giorno al mare e decidiamo di andare in gita con il Dive all’Isola di Giftun. Il programma prevede di stare fuori tutto il giorno, ci portano prima in due punti di snorkeling all’interno del parco Marino, e poi un po’ di sole a Paradise Island, un’isola disabitata che dicono avere spiaggia e mare caraibici.
Ora la gita non è neanche male, lo snorkelling è bello, specialmente il secondo punto dove abbiamo visto una barriera notevole profonda almeno 30 metri, la spiaggia del Paradise Island è veramente bella e siamo anche stati fortunati perché quando siamo arrivati noi una folla di gente andava via…però una pecca c’è..si sta alla fine troppo tempo in navigazione. Delle volte è meglio scegliere gite più semplici e meno lontane. Comunque abbiamo visto bellissimi paesaggi e incontrato sulla barca un bel personaggio. Un rumeno appassionato del mondo. Alla domanda che lavoro fai ci ha risposto che vive con la matematica, progetta sistemi dai quali poi si formano i programmi, vive in giro per il mondo, 6 mesi in Egitto, 3 anni in Italia, l’estate in Grecia sul suo catamarano… forte! Una persona interessantissima. Il bello di viaggiare è anche questo, conoscere gente con vite diverse.
23 APRILE
Oggi abbiamo il trasferimento a Luxor, puntuali alle 8.30 siamo fuori dal Fort Arabesque dove ci attende George ed il suo bel Van con copri-sedile di mucca annessi. Ci aspettano circa 300 chilometri di strada tra deserto e città sospese nel tempo. Si può dire che adesso inizia il vero viaggio. Il Mar Rosso è sempre stupendo ed il Fort Arabesque vale ogni soldo speso, siamo stati veramente bene, un’oasi dallo stress, ma ora andiamo all’esplorazione del vero Egitto. La strada che percorriamo costeggia per un tratto il mar Rosso e poi si addentra verso l’interno attraversando un deserto arido e sassoso. Ogni 40-50 chilometri incontriamo posti di blocco della polizia, c’è un controllo esagerato e capiamo che da soli in self-drive questo paese non si può ancora fare. Il nostro autista George tra un controllo ed un altro della polizia ci porta, sempre con la sua velocità tipica di Indianapolis (tacci sua!) alle rive del Nilo … ma che spettacolo! Distese e distese di campi verdissimi e coltivati, il giallo del grano, il verde dell’erba, l’altezza delle palme e la tranquillità del fiume Nilo, praticamente un quadro davanti ai nostri occhi.
Arriviamo al molo della Semiramis II, la nostra nave per questi 4 giorni di crociera. In teoria dovrebbe essere un 5 stelle lusso, in pratica arriva ad un 3 scarso, ma vabbè lo spirito di avventura c’è e poi alla fine i soldi spesi con Civitatis non sono poi così tanti e quindi ci sta! Conosciamo Mosaad la nostra guida, un egiziano di circa 50 anni con il quale avremo modo di parlare a lungo di religione, politica e storia. Con un pulmino passiamo a prendere la coppia di italiani che farà il tour insieme a noi, Giacomo e Arianna, bastano due battute per capire che sono dei ragazzi in gamba, con la nostra stessa passione dei viaggi e la voglia curiosa di esplorare il mondo. La squadra è composta e quindi via a conoscere l’antico Egitto! La prima tappa è il tempio di Karnak, MASTODONTICO, è il primo aggettivo che mi viene in mente, un tempio immenso dedicato al dio Amon, rappresentato con il corpo umano e la testa di Ariete.
E’ un complesso immenso che occupa una superficie di 4000 metriquadri, costruito in 1600 anni, praticamente ogni faraone ne ha costruito un pezzetto, cercando di fare meglio del suo predecessore… Colonne gigantesche finemente intarsiate di disegni e geroglifici, alcuni ancora colorati come in origine, obelischi di 30 metri perfettamente conservati, statue impressionanti dell’iconico Ramses II, ci perdiamo in tutto questo fascino. Siamo gli ultimi turisti a lasciare il tempio, non riusciamo a non smettere di fare foto cercando di catturare la magia presente in questo luogo….
Il primo impatto con l‘Egitto e la sua storia millenaria è stato come la doppietta di un pugile, praticamente Karnak e Luxor insieme ci hanno messo KO, siamo rimbambiti da tanta bellezza, tanto che crolliamo stecchiti a letto nonostante il rumore infernale che produce una barca ancorata vicino alla nostra.
24 APRILE
Oggi visitiamo la parte ovest di Luxor, ossia la mitica Valle dei Re e il tempio funerario di Hatshepsut. Il caldo è tanto ma la voglia di vedere con gli occhi quello che molte volte abbiamo ammirato nei documentari lo è ancora di più. E quindi con coraggio ci avventuriamo dentro questa valle remota, imponente e sabbiosa. Qui ci sono 62 tombe di diversi Faraoni, 61 sono state depredate, solo una è scampata ed è rimasta intatta fino a noi, la famosa tomba di Tutankhamon, che però a detta della guida è meno bella di altre perché il faraone, essendo morto molto giovane ha regnato poco ed ha avuto poco tempo per costruirsi una tomba degna di questo nome, le tombe più belle sono infatti quelle dei faraoni vissuti più a lungo. Noi ne visitiamo 3 (Ramses IX, Merneptah, Ramses III) e sono come fare un tuffo dentro la storia.
Ma il viaggio dentro la storia non è ancora finito, facciamo una foto volante ai Colossi di Memnone e poi affrontiamo la scalinata imponente per raggiungere il maestoso tempio funerario di Hatshepsut.
Un tempio incredibile, formato da una parte incassata nella roccia e poi 3 livelli di colonne e statue, l’effetto finale è veramente grandioso, e la storia della Regina Hatshepsut, della sua determinazione nel regnare l’Egitto anche se era una donna rende tutto ancora più suggestivo.
La mattina è volata ammirando la parte ovest di Luxor, ora è tempo di risalire in nave e navigare il Nilo fino alla chiusa di Esna.
Non siamo amanti dei viaggi organizzati e dei tour già impacchettati, ma la crociera sul Nilo è l’unico di questo tipo che ci attirava… e anche se la nave ci ha un po’ delusi, navigare sul Nilo è invece un’esperienza bellissima. Dal ponte più alto si ammirano entrambe le sponde del fiume e vedi un susseguirsi di paesaggi diversi, le dune del deserto in lontananza e il verde intenso della vegetazione adiacente alle rive, palme, canne da zucchero, buoi, bambini che nuotano e giocano allegri. Piccoli villaggi sparsi qua e là che sembrano risalire ad un epoca passata, pezzi di vita così diversa dalla nostra ma così affascinante che rimaniamo ore ad ammirare.
E poi arriva… il TRAMONTO SUL NILO … che è sempre un tramonto africano , e come tutti i tramonti africani che ho avuto la fortuna di ammirare non delude mai e ti lascia letteralmente basito e senza fiato, ed è in questi momenti che ci mettiamo a pregare, perché non c’è niente da fare, la bellezza e la perfezione della Natura sono la nostra religione.
25 APRILE
Oggi è la giornata più tranquilla nel programma della crociera, sono previste due visite, il tempio di Edfu la mattina presto, poi si naviga tutto il giorno, ed infine al tramonto visita del tempio di Kom Ombo.
E quindi alle 8 si prende una carrozzella che ti trasporta dal molo dove attraccano tutte le navi al Tempio di Edfu. Certo dopo Karnak e Luxor , dopo la Valle dei Re e il tempio di Hatshepsut non ti aspetti un altro tempio gigante nel mezzo del Nilo… e invece… c’è proprio un tempio gigante nel mezzo del Nilo!!
Il tempio di Edfu è dedicato al dio Horo, ossia il Dio-falco, una divinità molto importante per gli Egizi, ed è rappresentato con il corpo umano e la testa di falco. Il tempio di Horo che rimase sepolto per oltre duemila anni da sabbia e fango è il tempio tolemaico più grande e meglio conservato d’Egitto. La visita è molto interessante perché nel Tempio sono raffigurate diverse scene che spiegano le feste che venivano celebrate all’interno. La più importante delle quali era il capodanno egiziano, più o meno corrispondente al 17 luglio, ossia il giorno che segna l’inizio della piena del Nilo, momento fondamentale per la coltivazione.
Dopo le diecimila foto d’obbligo a questa meraviglia ritorniamo con le nostre carrozzelle in nave e la giornata passa beata nel riposo, tra bagni nella micro piscina, e bagni di sole cocente… fanno giusto 38-40 gradi! Ma tutto assolutamente sopportabile…lo spettacolo è veramente unico… mentre ci rilassiamo sui lettini l’Egitto sfila letteralmente accanto a noi. Pescatori sulla feluca, anziani in dorso di mulo, bambini sulle rive del fiume ci salutano con la mano…e tutto qui sembra immutato come migliaia di anni fa.
Altro fantastico tramonto africano e altro fantastico tempio da visitare. Kom Ombo è leggermente più piccolo di quelli visti precedentemente , ma sempre bello grande per i nostri standard, la luce calda del crepuscolo lo rende poi particolarmente affascinante. E’ un tempio particolare perché è simmetrico, diviso esattamente in due e dedicato a due divinità contemporaneamente, il Dio-falco e il Dio-Coccodrillo, particolarmente venerato in questi luoghi, tanto che è stata trovata una sala del tempio con più di 40 coccodrilli imbalsamati!
La cena di oggi merita una menzione, non tanto per la bontà (anzi! Che palle ‘sti buffet!) ma per lo scenario, mangiamo infatti, sul ponte alto con vista sul tempio illuminato di Kom Ombo che domina questa parte di Nilo.
26 APRILE
Sveglia alle 3.30, sì ho scritto bene, ripeto 3.30 del mattino!!! Un alzataccia incredibile che si può fare solo in casi particolari, tipo arrivare per primi sul Machu Pichu, scalare le Rainbow Mountain, prendere un volo per l’isola di Pasqua oppure raggiungere ABU SIMBEL. Ed ecco perché questa sveglia improbabile. Ma che posto è?! Arriviamo alle 7.30 e non c’è praticamente nessuno! Riusciamo a fare la foto simbolo con pochissime persone…che magia! Questo posto è pieno di energia, di forza e di fascino…Un tempio colossale incastonato nella roccia, le 4 statue allineate di Ramses II ci accolgono con la loro imponenza e noi non possiamo fare altro che rimanere incantati a guardarle.
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Oltre che indiscutibilmente bellissimo Abu Simbel ha una storia particolare, è stato costruito ai confini dell’impero, praticamente in mezzo al nulla perché Ramses II voleva allontanarsi dai sacerdoti e proclamarsi divino senza la loro influenza, ma la particolarità è che negli anni 60 dopo la costruzione della diga di Assuan, siccome il lago Nasser minacciava di sommergerlo, il tempio venne completamente spostato nel sito attuale. Un’ opera incredibile che ha visto partecipare anche l’Unesco e molto paesi del mondo, uniti per proteggere questo imperdibile patrimonio dell’umanità.
Il suo interno celebra la figura del faraone che vuole essere un Dio. La gente ormai inizia a diventare tanta e l’aria dentro il tempio diventa pesante… c’è sempre una pandemia in corso! Quindi ci sbrighiamo ad uscire e visitare il tempio più piccolo di Abu Simbel, dedicato alla “bella tra le belle”, la sua sposa prediletta Nefertari. Anche questo all’interno è bello pieno, quindi foto volante al tempio e poi al lago Nasser e raggiungiamo il pullman che ci riporterà ad Assuan.
ASSUAN
26 APRILE
Dopo tre ore di strada tra un dormiveglia e l’altro raggiungiamo un bellissimo tempio situato in un isola in mezzo al Nilo, il tempio di Philae dedicato alla Dea Iside, un gioiellino davvero… peccato che siamo cotti dalla giornata infinita e dal caldo infernale, fuori ci saranno oltre 40 gradi! Anche Mosaad, la nostra guida inizia ad accusare, tra l’altro sta in ramadan quindi senza mangiare e senza bere da non so quante ore, il suo italiano, già non proprio perfetto, diventa praticamene incomprensibile! Da morir dal ridere in verità.
Finalmente ci portano a mangiare e riposare… ma alle 16 dovremmo fare un giro in feluca… madonna mia moriremo squagliati… ecco i lati negativi dei tour organizzati, che palle non poter fare quello che mi va di fare quando mi va di farlo! Bisogna adeguarsi ai tempi del tour.. vabbè le ragazze non hanno dubbi, sono stanche e si vogliono riposare.. . io e Rocco ci violentiamo e andiamo con Giacomo ed Arianna e fare sto giro in feluca… Era meglio se rimanevamo a dormire! Non tira un filo di vento, fanno 45 gradi, insomma un inferno! Boicottiamo la gita e convinciamo Mosaad a portarci a fare un giro al mercato.
Il caldo c’è, ma almeno riusciamo a vedere un po’ di vita locale.
Un mondo così diverso e lontano dal nostro… immondizia dappertutto, tuc tuc che sfrecciano e rischiano di prendere continuamente i pedoni, che camminano in mezzo alla strada fregandosene dei clacson, carrozzelle a cavallo che passano in mezzo alle macchine e in mezzo ai tuc tuc..insomma una bolgia infernale!
Poi finalmente accontentiamo Mosaad che ci porta in un negozio di spezie e si prenderà così la sua bella percentuale. Però il negozio è veramente figo, pieno di cose interessanti, tanto che compriamo zafferano e curry di ottima qualità. D’altronde il mercato delle spezie di Assuan è molto famoso…
e poi questa giornata iniziata alle 3 di notte ha finalmente fine… sogneremo Abu Simbel il tempio meraviglioso!
27 APRILE
Anche oggi sveglia presto perché alle 8.30 abbiamo il volo per il Cairo. Ci siamo organizzati le gite da fare ieri sera chattando con Hussein una guida che ci hanno consigliato Giacomo ed Arianna. Un consiglio eccellente! Alle 11.30 ci vediamo davanti al nostro Hotel che dista praticamente 200 metri dall’ingresso alle Piramidi. Prima però un cocktail di benvenuto sul rooftop del Great Pyramd Inn…che cosa dire? Schiantati dalla vista! Abbiamo le piramidi e la sfinge davanti ai nostri occhi, 5000 anni di storia e non sentirli, che cosa pazzesca! Il panorama che vediamo noi in questo momento è lo stesso visto da Mosè, da Ramses II, da Cleopatra, Giulio Cesare e Antonio. E’ lì immutato da oltre 46 secoli! Sono pensieri che mi danno i brividi e mi affascinano un casino. E tra l’altro la Piramide di Cheope è l’unica meraviglia del mondo antico rimasta intatta, e anche questa è una figata pazzesca!
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Conosciamo Hussein che è veramente simpatico, si vede che ama il suo lavoro e ha un modo di narrare la storia delle piramidi molto coinvolgente, ci giriamo a piedi tutta la piana di Giza e ammiriamo le tre piramidi da ogni lato, immortaliamo la sfinge con milemila foto e ci infiliamo alla scoperta di resti di templi funerari davanti alla piramide di Micerino.
Stiamo visitando queste bellezze praticamente da soli, i turisti ci sono ma si concentrano tutti nei soliti posti, tipo l’ingresso delle piramidi, mentre noi grazie ad Hussein facciamo giri contrari alla massa. Tra l’altro lui ci ha sconsigliato di entrare dentro le piramidi perché il costo è eccessivo, ma di provare questa esperienza domani quando visiteremo le piramidi di Dahshur, ci fidiamo ed ascoltiamo il suo consiglio.
Contenti dell’esperienza vissuta torniamo in hotel, vogliamo passare il resto del giorno con un cocktail in mano ad ammirare le piramidi dal rooftop del Great Pyramid Inn, peccato che scopriamo che non servono alcolici..NO! Disdetta, tremenda disdetta! Vabbè ci accontentiamo di un finto mojito e rimaniamo fino a sera per ammirare lo spettacolo di luci e suoni che fanno proprio davanti a noi.
Dunque il suono si sente male, poi è spagnolo e non è che capiamo tanto, e le luci sono un po’ pochine… però bastano le piramidi a rendere tutto bello! E’ proprio vero quello che ci ha raccontato Hussein: i Faraoni con le piramidi hanno raggiunto il loro obiettivo, ossia conquistarsi l’eternità e se ci sono miliardi di persone che dopo 5000 anni ancora le ammirano e ne parlano…direi che l’eternità è assicurata!
28 APRILE
Purtroppo per i prossimi due giorni non sarà Hiussein a farci da guida ma Mosen, un signore distinto e pare molto studioso. Andiamo subito a visitare il sito delle piramidi di Dahshur, la piramide sbilenca, che noi abbiamo soprannominato “prove tecniche di Piramide” e la piramide rossa. Sono due piramidi più antiche di quelle di Giza perché sono state costruite per il padre di Cheope, il faraone Snefru. La cosa figa è che siamo praticamente da soli, noi e un altro gruppo di turisti e basta! E’ un sito trascurato dai viaggi organizzati e non capisco il motivo… sono fantastiche, in mezzo al deserto con una base militare affianco sanno proprio di posto ai confini del mondo… e a noi ci piacciono un sacco questi luoghi ai margini!
Andiamo all’esplorazione della piramide, oltretutto l’ingresso dentro la piramide è compreso nel biglietto, al contrario di Giza. Mosen ci spiega il percorso e ci abbandona a noi stessi… Rocco ed Elena sono un po’ reticenti, in particolare maritino soffre leggermente di claustrofobia e quindi ha dei motivi più che validi di cagarsi sotto… ma io e Diana forziamo gli eventi e ci buttiamo nel tugurio, e via in discesa in una galleria strettissima e bassissima per oltre 80 metri, poi una rampa di scale ci porta nella camera mortuaria, Rocco tra una capocciata e l’altra riesce nell’impresa…ma la verità è che non è finita! Perché dopo il sepolcro c’è una scala in salita che porta ad un’altra galleria ancora più piccola della precedente e poi si arriva finalmente alla punta. E ti pare che non lo facciamo? Ormai il faraone ci ha lanciato la sfida e non sia mai che non l’accettiamo! Fighissimo!
Ci sentiamo proprio dei piccoli esploratori, siamo soli dentro la piramide di Snefru, costruita 4700 anni fa, ci infiliamo nella galleria strettissima, leggiamo la scritta in vernice rossa fatta dai primi che hanno scoperto questa piramide “discovered 1830”, saliamo le scale, e ci accoglie la punta della piramide abitata da piccoli pipistrelli!! La situazione è talmente paradossale che possiamo fare un film comico (vedere il nostro video per crederci!). Ma il mio sogno di bambina è stato realizzato.. sono stata per un giorno Indiana Jones!
Elena e Diana si sono divertite tantissimo e quindi vogliono ripetere l’esperienza anche nella piramide Rossa, quella costruita con tutti i criteri giusti, non sbilenca come quella appena esplorata. Per fortuna qua la discesa è più semplice, ma sempre divertente!
Dopo Dahshur andiamo a visitare la piramide a gradoni di Saqquara, la più antica di tutto l’Egitto. Anche questo sito è molto affascinante, ci sono tombe di dignitari importanti di corte che si possono visitare e dove si possono ammirare ancora bassorilievi che decorano tutte le pareti e che raffigurano scene di vita vissuta, tipo la caccia, la pesca , animali presenti nell’Egitto di 5000 anni fa, come l’ippopotamo o il leone.
Ma il caldo orami è troppo per continuare e quindi Mosen ci porta a mangiare in uno street food, pulito grazie a Dio, dove mangiamo degli ottimi Kebab… noi solo perché lui, come la maggioranza dei mussulmani è in ramadan.
Torniamo al nostro Great Pyramid inn e dopo il riposo ci godiamo la suberba vista delle piramidi di Giza al tramonto. Abbiamo scelto questo Hotel, magari più basic di quelli al centro, senza piscina ma con questo rooftop fantastico che ci permette di bere rilassati un cocktail (aimè sempre analcolico) davanti alla magnificenza di Cheope, Kefren e Micerino.
E oltretutto ha un ristorante molto buono, oggi ci facciamo dei fillet mignon da far invidia a Parigi.
29 APRILE
Ok oggi il caldo potrebbe ucciderci! Sopra il Cairo c’è una cappa di smog, afa e sabbia che rende l’aria irrespirabile. Noi abbiamo la gita al Cairo Mussulmano e poi spesa al bazar di Khan-al-Khalili. Innanzitutto parliamo della strada per arrivare al centro della città: abbiamo girato tanto nella vita e visto tante città, alcune veramente povere, ma difficilmente abbiamo visto una città sgarrupata come il Cairo, c’è veramente tanta povertà in ogni angolo e tanta distruzione, non mi viene un termine più azzeccato, palazzi e palazzi distrutti, scorticati, calcinacci , immondizia polvere e sabbia ricoprono ogni angolo. Avvicinandoci a piazza Tahir (simbolo di rivoluzione) e alla cittadella del Saladino la situazione migliora ma non così tanto. La visita della Cittadella e della moschea di Mohamed Ali è molto interessante.
Il nostro professorino Mosen ci spiega i capisaldi dell’Islam, lui è molto religioso, proviene da una famiglia osservante il cui padre, generale dell’esercito, conosceva tutti i 6000 versi del Corano a memoria. Ci spiega però come l’Islam sia una religione di pace e non di guerra come purtroppo hanno travisato alcuni, tanto che lui, ripeto molto religioso e osservante, è fortemente contrario ai Fratelli Mussulmani, che a suo dire volevano far tornare l’Egitto indietro di secoli con la loro intransigenza, ed orgoglioso ci dice che ha portato tutti i 33 membri della sua famiglia a protestare in piazza Tahir nel 2013 per rovesciare il governo del fratelli mussulmani… peccato che ora sono tornati in una semi-dittatura, che però ha per noi un vantaggio, è favorevole al turismo e alla riapertura dei confini.
Andiamo a visitare la moschea di Ibn- Tulun, una delle più grandi e antiche del paese e poi il mercato di Khan-al-khalili. Pensavo che saremmo stati attaccati dai venditori, e invece alla fine sono più tranquilli di quanto pensassimo, in realtà sono meno del solito perché, come ci spiega Mosen, sono le 12 del venerdì, che è un po’ come la nostra domenica alle 10 e molti sono in moschea a pregare. Il momento topico è sempre il contrattare sul prezzo, lì esce l’egiziano che è in loro ma anche l’italiano che è in noi, e ne nascono belle scenette devo dire. Alla fine riusciamo a comprare i souvenir di rito.
Mentre siamo in un sottopassaggio per attraversare le impossibili arterie del Cairo, Rocco da 50 lire ad una bambina che vende fazzoletti, mi commuovo a ripensare alla felicità del suo viso quando ha visto il denaro destinato a lei… ci ha abbracciati e baciati con una gioia così bella e spontanea che mi ricorderò per sempre.
Altro pranzo volante con stavolta piadine di felafel…favolose!… e poi albergo e relax nel nostro tavolino vista piramidi. Abbiamo scelto di non andare in giro a Giza di sera, è una zona povera e popolare del Cairo e alla fine nel nostro hotel si mangia proprio bene e quindi anche per l’ultima sera, fillet mignon e vista piramidi illuminate con la sfinge ad osservarci..uno spettacolo a cui probabilmente non ci si abitua mai, come ogni volta che vedi il Colosseo, o il machu Pichu o Chichen itza, ci sono delle costruzioni fatte dall’uomo che sono eterne, uniche e instancabili e ammirandole ci si sente dei privilegiati.
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Il nostro viaggio in Egitto è stato improvvisato, addirittura senza la mitica Lonely Planet (quasi impossibile nei nostri viaggi), una finestra di poco meno di due settimane da sfruttare in questo periodo così difficile per noi a livello familiare… è stato difficile alcune volte distrarsi e non pensare ai nostri cari, ma per noi il viaggio è sempre pace e rigenerazione, anche questa volta è stato così. Un paese complicato, povero ma allo stesso tempo ricco di storia (un botto!!) e di umanità. Dal mar Rosso sempre rilassante e godibile, non distante da tutti gli standard europei, siamo stati catapultanti al sud del paese, Luxor e i suoi templi, il Nilo e le sue piantagioni di canne da zucchero e di datteri, Aswan, la città incantata e narrata da Agatha Christie e dal suo Poirot. I templi e le tombe dei faraoni …incredibile testimonianza di un popolo antico e allo stesso tempo leggendario come gli egizi. E poi Il Cairo…distrutta ma orgogliosa della sua storia, della sua religione e fanatica delle sue Piramidi e dei suoi antenati… Cheope, Kefren e Micerino ci salutano con sufficienza.. l’umanità sparirà… loro saranno ancora lì.
E quindi visto che siamo così passeggeri nel mondo l’unico messaggio che cogliamo ancora una volta è di viaggiare, di non perdere mai l’occasione di viaggiare perché una seconda volta, una seconda occasione non ricapita….
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