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New York in 4 giorni a Natale
MIDTOWN
28 DICEMBRE
Quest’anno esaudiamo un sogno. Visitare New York durante le feste di Natale. Vivere la città e le sue luci, la sua atmosfera e la sua energia. Arriviamo nel pomeriggio, il fuso orario ci sta ammazzando, pioviggina pure un po’ ma non ci fermiamo! Lasciamo le valigie al Citadines Connect fifth Avenue, 5 minuti a piedi e raggiungiamo subito Times Square, un delirio di luci e di gente! Giusto il tempo di fare un paio di foto e di respirare l’aria di New York e poi giustamente crolliamo.
29 DICEMBRE
Il sole splende, la temperatura è perfetta e noi siamo carichi a mille! New York ci aspetta! L’hotel che abbiamo scelto è centralissimo, sulla 45esima strada, esci dalla hall giri a sinistra, pochi metri e hai davanti a te la 5° Avenue. Ho stilato un bel programma forzato per questi 4 giorni, non credo che riusciremo a vedere tutto… vabbè vorrà dire che bisognerà tornare ancora! Prima tappa che dista veramente pochi metri dal nostro hotel è la Grand Central Terminal, una stazione del 1900, location di 1000 film e serie tv. Poi è la volta di Bryant Park con il suo villaggio natalizio e la pista di pattinaggio incastonata tra i grattacieli… che vista! E che figo vedere i pattinatori della domenica provare a muoversi sui pattini!
Ci siamo svegliati presto e abbiamo fame quindi un piccolo pit-stop nel villaggio di natale che è pieno di chioschetti etnici dove poter mangiare di tutto ci sta. Noi scegliamo un Bao giapponese con il pork in salsa teraiaky …che ve lo dico a fa? Buonissimo! Gironzoliamo un po’ tra i banchetti che vendono roba vintage fighissima e poi entriamo alla Public Library di New York. La visita è gratuita, si possono visitare diverse sale, ma sicuramente la più bella è la sala di lettura centrale. L’edificio è veramente sorprendente come l’albero di Natale all’ingresso, ma adesso via perché dobbiamo andare a fotografare il protagonista principale del Natale di New York. L’albero del Rockfeller center. Foto di rito e poi di nuovo in cammino verso il Central Park.
Percorriamo tutta la 5° Avenue e ammiriamo le vetrine dei sui negozi, fotografiamo il Plaza e poi eccoci nel polmone verde di New York. C’è un bel sole e ce lo godiamo tutto mentre percorriamo il parco fino ad arrivare a Strawberry Fields al punto di Central Park dedicato alla memoria di John Lennon. C’è un artista di strada che canta canzoni dei Beatles creando una bellissima atmosfera.
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Ritorniamo indietro verso Times Square ma prima ci fermiamo a pranzo in una paninoteca segreta… si chiama Burger Joint ed è nascosta all’interno di un hotel a 5 stelle. Quando hanno costruito l’hotel hanno deciso di non buttarla giù ma di inglobarla all’interno del lusso… e quindi la scena è questa… entri in una mega hall di albergo giri leggermente a sinistra, ti trovi davanti una tenda rossa, di quelle tipica da palcoscenico, la scosti ed entri in un altro mondo e in un altra epoca. Una paninoteca anni 60-70 piena zeppa di poster e di adesivi che narrano lo scorrere del tempo, un po’ consumata, con un vecchio bancone, vecchie sedie e vecchi tavoli ma con un fascino intramontabile. Per fortuna la fila che dobbiamo fare è poca, ci gustiamo dei bei cheese-burger con cetriolino stratosferico dentro. Non so se è la paninoteca più buona di New York come dicono alcuni, ma sicuramente ha fascino e gusto da vendere!.
Alle 15 abbiamo prenotato l’ingresso per il Top of the Rock, in realtà volevamo visitare il Summit One ma non abbiamo trovato posto. Iniziamo a fare la fila rassegnati, tanto a New York si fanno file su file e nel periodo di Natale il fenomeno peggiora ulteriormente. Ascensore supersonico fino al 70esimo piano e poi la meraviglia! Una vista spettacolare sulla big City. Da una parte ammiri Central Park e dall’altra il tuo sguardo viene catturato dallo skyline di Manhattan fino ad arrivare al fiume Hudson… Il Crysler, il Vanderbilt, l’Empire state Building, sono lì come delle prime donne in attesa di sguardi ammirati ed applausi. E noi come dei fan entusiasti non possiamo fare a meno di catturare tanta bellezza con migliaia di foto e video…
Siamo talmente matti che rimaniamo fino al tramonto, rimaniamo impalati al freddo per circa un’ora nel piano più alto, quello senza vetrate, lottando con i denti per aggiudicarci la prima fila di uno spettacolo a dir poco straordinario. Il sole scende, il cielo si infuoca e và in scena un tramonto da premio oscar, ma non è finita la meraviglia…La città si accende, piano piano si illumina ed è lì che New York compie la sua magia…sei perso, andato , ormai completamente innamorato, quasi rimbambito dalla vista di questa città meravigliosa…
Infreddoliti ma soddisfatti torniamo verso il nostro hotel ma prima ci fermiamo a fotografare l’albero del Rockfeller Center illuminato e lo spettacolo di luci dei magazzini Sacks che quest’anno è dedicato ai segni zodiacali. Crolliamo inesorabilmente sia per la stanchezza che per il fuso orario. Ci prendiamo una fetta di pizza al volo e praticamente sveniamo a letto.
UPTOWN
30 DICEMBRE
Oggi fa decisamente più freddo di ieri, ma non importa, siamo carichi e pimpanti. Prendiamo la metro e andiamo a Central Park per visitare la parte che ieri non siamo riusciti a vedere. Ci facciamo un giro per l’Upper East Side, fotografiamo il Met ma non entriamo perché la fila è abominevole. Attraversiamo il parco e arriviamo all’ Upper West Side fino al museo di Storia Naturale, pure qui la fila è un macello… ma tanto l’avevamo già visitato nel 2009.
Il programma di oggi prevede un Tasting dei sapori di New York, un vero e proprio tour gastronomico. Prima fermata (questa completamente improvvisata perché faceva freddo) ad un grazioso negozio di waffle, dove ovviamente prendiamo un mega waffle con una crema pannosissima sopra, il tutto accompagnato da cioccolata calda e mashmellow.
Un giro per l’Upper West Side, fotografiamo un Bansky mimetizzato in un palazzo ed infine arriviamo al Gray’s Papaya per gustare due hot dog fottutamente buoni alla modica cifra di $ 6.75 comprensivo di succo di papaya fresco. Fantastici! Li ha nominati Marshall in un episodio di How Met your mother e da allora sono storia.
Qualche altro centinaio di metri e ci fermiamo al Pastrami Queen. Un dinner vecchissimo dove fanno un sandwich al Pastrami da urlo. Antony Bourdain famoso cuoco viaggiatore e newyorkese doc l’ha incoronato come miglior posto dove gustare il sandwich al pastrami, ora noi non abbiamo termini di paragone ma era veramente una cosa assurda, una carne succosissima condita in modo sublime…
Ma abbiamo un’altra missione da compiere ossia portare Elena e Diana al pub McGee’s, il pub che ha ispirato la serie di How met your mother. Fatto pure questo! Birra, patatine e foto della serie preferita dalle nostre figlie. Giretto a Time Square e poi nel pomeriggio andiamo verso Koreatown e il Flatiron building, ci fermiamo nello store di Harry Potter più grande del mondo per la gioia di Rocco, che è ancora si deve riprendere dalla visita agli studi di Harry Potter a Londra e poi direzione Hudson Yard. Ormai è buio e la High Line non vale la pena percorrerla tutta, ne facciamo solo un breve tratto, ma già quel piccolo pezzo ci sorprende, un’opera di recupero urbano straordinaria. Raggiungiamo il the Vessel e il centro commerciale Hudson Yards addobbato a festa. Una zona bellissima, è valsa la pena ridurci pure oggi allo stremo!
DOWNTOWN
31 GENNAIO
Oggi cambiamo albergo, abbiamo infatti deciso di dividere il soggiorno in due hotel per raggiungere meglio le varie zone della città e muoverci il più possibile a piedi. Finora abbiamo soggiornato vicino a Times Square, ma oggi è il 31 e questa zona è praticamente off-limits per via del capodanno, ci sono vie sbarrate e presiedute dalla polizia quindi ce ne andiamo direttamente al nuovo Hotel a Chinatown, il Mulberry Hotel. FIGHISSIMO! Una stanza gigantesca! Da qui possiamo raggiungere a piedi il Greenwich Village percorrendo prima ChinaTown e poi Little Italy. Un angolo di Cina e di Italia a New York. Palazzi, negozi e ristoranti caratteristici, ma mentre Little Italy da l’idea un po’ di finto, una zona prettamente turistica, Chinatown invece è più vera perché abitata e vissuta da una grandissima comunità di cinesi.
Dopo una bella camminata si arriva a Washington Square centro del Greenwich Village e nucleo della vita universitaria di New York. Ma il mio obiettivo è raggiungere le location delle mie due serie preferite: La casa di Friends e quella di Carry di Sex and the City. Che bello andare a caccia di location! Finalmente vedi con i tuoi occhi luoghi che ti sono ormai familiari ma che in realtà non hai mai visto, ma soprattutto è una buona scusa per visitare nuovi quartieri. In particolare il Greenwich ci piace tantissimo, ci piacciono le case in mattoni, le piccole scalinate all’ingresso dei palazzi che fanno tanto Londra, i viali alberati e le tipiche scale antincendio dei palazzi. Pranziamo in uno dei tanti Shake Shak sparsi per la città e devo ammettere che la sua fama è meritata. Hamburger con bacon e avocado buonissimo.
BROOKLYN
Nel pomeriggio invece andiamo a visitare uno dei simboli di New York: Il ponte di Brooklyn. Bello è bello, simbolico è simbolico…ma minchia la gente che ci sta! Lo percorriamo e soprattutto lo fotografiamo tutto fino ad arrivare a Dumbo, quartiere caratteristico, ricavato da una fabbrica di biscotti, dove c’è lo spot per ottenere una delle foto più belle della città.
Alle 18 in punto, mezzanotte italiana, festeggiamo il nuovo anno con una vista spettacolare sullo skyline di Manhattan ripreso dal lungomare di Brooklyn. Il freddo e la stanchezza iniziano a farsi sentire ma la visuale è tra le più belle mai viste.
Il nostro cenone di capodanno non l’abbiamo per niente organizzato, abbiamo pensato che a Chinatown qualcosa di aperto trovavamo e così è stato, ma il Dumpling Royale non solo è aperto ma ci fa volare per quanto sono buoni i suoi piatti! Dim sum e udon deliziosi, anatra alla pechinese da urlo! All’estero proviamo sempre il cinese perché non sono come in Italia, ristoranti economici , dove tutto è surgelato, di solito sono ristoranti quotati , dove è tutto freschissimo e danno lustro alla loro cucina millenaria. Cerchiamo di rimanere svegli fino a mezzanotte ma l’impresa è ardua. Il fuso orario e la stanchezza della giornata si fanno sentire e belli belli ce ne andiamo a dormire nella nostra bellissima e comodissima stanza.
Buon anno a tutti!
LIBERTY ISLAND
1 GENNAIO
L’anno inizia bene. Alle 10 abbiamo l’ingresso per imbarcarci e raggiungere la Statua della Libertà. E in più il meteo è dalla nostra e ci regala una giornata di pieno sole. Raggiungiamo Liberty Island prendendo il traghetto da Battery Park. Ammiriamo lo skyline di Manhattan dal ferry mentre piano piano ci avviciniamo alla statua…. Ci piace sempre, non ci delude mai, sembra che saluti tutti i visitatori che la vengono ad ammirare…
Good morning Miss Liberty è sempre un piacere vederti, sei sempre bella. Sei il simbolo dei buoni valori di una società che ormai non esiste più. Sei stata simbolo di accoglienza, di voglia di rivalsa e di libertà per quell’umanità che cercava qui una nuova vita. Elegante si staglia davanti ai grattacieli e fiera sembra dirgli che una volta era lei la costruzione più alta della città.
Attracchiamo e ci dedichiamo a scattare 10mila foto. La statua a destra, la statua a sinistra, la corona, la fiaccola, il piedistallo, il selfie, troviamo qualcuno bravo a fare foto… ci dice male…vabbè pazienza facciamo altri selfie. Visitiamo anche l’interno del piedistallo, mentre per la corona non siamo riusciti a trovare posto, ammiriamo comunque la sua struttura dall’interno riconoscendo la firma di Eiffel al progetto. Dopo aver fatto il pieno di foto, paesaggi e statua, andiamo ad Ellis Island per la visita la museo dell’immigrazione. Molto interessante ed istruttivo.
LOWER MANHATTAN
Ritornati a Manhattan ci facciamo un giro per Lower Manhattan e Wall Street e ci fermiamo a mangiare in un locale giapponese che sembra direttamente uscito da un manga. Fighissimo ma soprattutto buonissimo.
Ultimissimi giri per la città . Raggiungiamo il World Trade Center, visita veloce all’Oculus di Calatrava, al Memoriale del 11 settembre e alla Freedom Tower, che colpo vedere quei due grandi buchi al posto delle torri.
E dopo aver macinato chilometri su chilometri, stanchi ma felici torniamo in albergo, domani partiamo per Cancun e si inizia una nuova avventura!
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