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Norvegia da Oslo a Caponord
Da Oslo a Bergen fino al Circolo Polare Artico: Tromso, isole Lofoten e Caponord!
Quest’anno non ci arrendiamo al Covid, è vero che mezzo mondo è precluso ai viaggi turistici, ma l’Europa è praticamente tutta aperta e in attesa di noi viaggiatori seriali! Certo io e Rocco ne abbiamo già fatta un bel po’ da giovincelli, senza un soldo, con tenda al seguito e auto piena all’inverosimile di cibo per risparmiare sulla spesa…e allora pensiamo ad una meta europea che sia un vero e proprio viaggio…una spedizione, non una vacanza, vogliamo un obiettivo… ah trovato! Norvegia! Un assaggio di fiordi, un po’ di trekking e poi direzione Lofoten e Capo Nord!
La Norvegia è una vera sfida, il viaggio non è di così facile organizzazione, prima di tutto è carissima ( no non è una leggenda..è proprio cara tacci loro!!) e poi le distanze sono infinite, un territorio immenso! Ma ormai la sfida è stata lanciata non possiamo rinunciare a questa bandierina da appuntare sul nostro curriculum di viaggiatori.. si parte!
23 AGOSTO
Arriviamo ad Oslo dopo uno scalo brevissimo di un’ora a Copenaghen, prendere addirittura due aerei dopo due anni è come dare una dose doppia di eroina ad un drogato in crisi di astinenza…eravamo stra-eccitati, Quattro schizzati in giro per aeroporti. Atterriamo ad Oslo che sono le 20.30 ma la figata dei paesi del nord è che il sole tramonta tardissimo in estate e quindi c’è ancora luce. Facciamo subito esperienza con l’efficiente Norvegia e prendiamo il treno veloce FlytoGet che in 20 minuti ci porta al centro di Oslo a 7 minuti a piedi dal nostro Hotel, lo Scandic Victoria, bello e comodo, soprattutto la posizione, al centro della città.
E’ tardino per cenare visto che qui alle 20 le cucine dei ristoranti sono già chiuse, e magari gli unici aperti sono ristoranti stra-cari, quindi ripieghiamo su un hot dog al 7eleven, ben 390 corone, ossia 3 euro e 90 circa… mi sa tanto che sarà la nostra salvezza in questo viaggio.
24 AGOSTO
La mattina dopo sono agguerrita, abbiamo solo un giorno per visitare Oslo, non c’è tempo da perdere! Facciamo una mega colazione con tutto l’impossibile, tipica della catena Scandic, ma non riusciamo a farci dei panini da mangiare a pranzo, abbiamo troppo paura della “controllora del Buffet” una tipa tutta d’un pezzo che abbiamo soprannominato “la cugina di Hitler”.
Iniziamo il nostro giro della città. Oslo è una città piccola e organizzata e il mare è padrone! Adoro le città dove il mare è il protagonista della scena, e il fiordo di Oslo è bellissimo da fotografare! Visitiamo l’Aker Brygge, una moderna Venezia, palazzi moderni separati da piccoli canali e collegati dai ponti, che si concentra attorno al museo progettato dal nostro Renzo Piano. Il lungomare è vivace con tante persone che passeggiano o fanno sport, c’è addirittura una bella biondina che si fa il bagno nel gelido mare del Nord, mentre un altro tizio fa una specie di parkur in mezzo a noi… vabbè d’altronde sono “vichinghi” !
Dopo l’Aker Brygge ci dirigiamo alla Fortezza di Akershus dove ammiriamo il parco intorno alla fortezza, il castello e pure la gigantesca nave da crociera attraccata lì vicino.
E poi è la volta del Teatro dell’Opera di Oslo, una bella costruzione in vetro e marmo di Carrara, la figata è che si può scalare tipo una montagna, infatti è permesso salire sul tetto spiovente e camminarci trovando sempre dei fantastici scorci da dove fotografare la città.
Pausa pranzo la facciamo al Salt, il cui pannello pubblicitario recita così: “ Cultural Village – Bar – Sauna – Street Food” … il posto giusto per noi! Si ordina tutto con un app… Ora io e Rocco non siamo completamenti rincoglioniti con la tecnologia, però ordinare tutti i pasti con l’app è una fatica! Poi qualcuna funziona meglio, qualcuna peggio, le vere fenomene comunque sono Elena e Diana che in 10 secondi capiscono subito il funzionamento… vabbè la nostra vecchiezza avanza e loro diventano sempre più intraprendenti!
Dopo 2 panini da dividere in 4 … per carità non per la dieta eh .. è che i prezzi sono abbastanza proibitivi e quindi praticamente in questa vacanza saremo a dieta e diventeremo astemi visto che una birra media viene sui 10 euro… comunque dopo il “pantagruelico” pranzo andiamo a vedere il Museo delle navi vichinghe che si trova nella penisola di Bigoy, per arrivarci si prende un traghetto dal molo centrale del porto di Oslo e si arriva in questo quartiere stile Paperopoli di supermilionari!
Case fantastiche, giardini verdissimi, macchinoni parcheggiati da una parte e “barchette” dall’altra, eh si, molte di queste casette hanno pure il molo privato per la loro barchetta! Veramente figo nell’insieme, rimaniamo molto affascinati da questa schiera di case antiche che trasudano eleganza e ricchezza raffinata.
La penisola di Bigoy è piena di musei, noi decidiamo di vedere solo quello delle navi vichinghe visto che abbiamo poco tempo.. e non ce ne pentiamo. Il museo è composto da tre navi, una bella distrutta ma le altre due sono un capolavoro.. e per noi che abbiamo appena finito di vedere la serie di Vikings sono un mezzo per ritornare a sognare ed immaginarci Ragnar, Rollo e Bjorn la Corazza salpare con queste navi alla conquista del mondo!
Bene ho praticamente distrutto la mia famiglia, e sono fortunati che si è messo a piovere altrimenti li avrei costretti a seguirmi pure a visitare il parco con le sculture di Vigeland… ma mi rifarò!
Andiamo a riposare un po’ in albergo e poi di sera riusciamo per incontrarci con Alessia , la nostra “nipotina” che fa l’Erasmus qui ad Oslo.
Per cena Alessia ci porta in un bel posto frequentato da giovani universitari, molto figo: l’ Oslo street food , praticamente una serie di chioschetti di street food al coperto, c’è moltissima scelta, dall’orientale al greco, dal pokè all’hamburger, e soprattutto prezzi accettabili, nonostante una birra media venga sempre sui 10 euro! Alessia ci spiega che il governo impone prezzi alti all’alcool per disincentivarne il consumo, ma secondo lei non è una politica ben riuscita visto che il fine settimana girano un bel po’ di ragazzini norvegesi belli “pisti”.
Salutiamo la nostra nipotina e la lasciamo alla sua avventura mentre noi domani iniziamo il nostro “on the road”.
25 AGOSTO
Lasciamo lo Scandic Hotel e ritorniamo all’aeroporto di Oslo per ritirare l’auto a noleggio. Abbiamo prenotato una Suzuki Vitara e invece ci fanno un gradito upgrade e ci danno una nuovissima RAV 4 ibrida…fighissima! Rocco è strafelice, tipo bambino alle giostre!
Inizia il nostro on the road direzione Sognefjord, e , come ci immaginavamo, ci attendono strade perfettamente lisce incastonate in paesaggi idilliaci, colline verdi, distese infinite di boschi, laghi, fiumi e casette rosse incantate… e soprattutto niente traffico! Appena ci si alza un po’ con la latitudine poi si incontrano paesaggi semi-artici, tundra, ghiaccio sulle cime e cascate o rivoli d’acqua che formano laghetti dove il sole si rispecchia creando bellissimi giochi di colore…insomma siamo finiti in paradiso e non lo sapevamo!
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Arriviamo ad Aurland, piccolo paesino che si trova su uno dei rami del Sognefjord, domani da Flam vogliamo fare la crociera che ci porterà a visitare il ramo più famoso del fiordo il Naeroyfjord, patrimonio mondiale dell’Unesco. Qui ad Aurland abbiamo preso un bell’appartamento in affitto (Winjum Aparments) con vista sul fiordo…mamma mia!! Mi incanto ad ammirare la vista, davanti il fiordo con l’alta montagna che lo delimita, a destra la magnifica strada panoramica Aurlandsvegen e a sinistra il paesino di Aurland che degrada dolcemente verso l’acqua… domani ci aspettano gite straordinarie!
Il pomeriggio lo dedichiamo ad attrezzare una piccola cambusa così da poter fare almeno un pasto della giornata in casa, d’altronde le strutture ricettive hanno spesso una cucina, sia di uso privato che comune ed è sinceramente una svolta per l’economia del viaggio.
Andiamo anche a vedere Flam, piccolo paesino da cui parte il famoso Treno Flamsbana, il tratto Flam-Myrdal è uno dei percorsi in treno più belli d’Europa…noi però abbiamo deciso di non farlo, le gite sono costose e le moltiplicazioni per una famiglia di 4 persone sono impietose. Prendiamo invece informazioni per la crociera con nave elettrica sul Naeroyfijord, che dicono essere uno dei fiordi più spettacolari della Norvegia perché è il più stretto al mondo, in un punto misura appena 250 metri.
E la sera la passiamo nel nostro appartamento con un piatto di spaghetti e finalmente una BIRRA!
26 AGOSTO
Sveglia presto perché la crociera inizia alle 9.30 da Flam e dobbiamo arrivare una mezz’oretta prima per fare i biglietti. Il sole splende alto ma ancora non riscalda… e meno male che c’è Michela “la freddolosa” che prendono sempre in giro ma che ricorda a tutti di portare i giacchetti!
La nave elettrica è fantastica, completamente green, e soprattutto silenziosissima, rispettosa non solo dell’ambiente ma anche della pace silenziosa che circonda il fiordo…. Bene si parte!
Ci mettiamo in prua per vivere appieno la navigazione, tutto il vento che si incanala nel fiordo ce lo prendiamo noi! Ventino un po’ freddino…ma belli coperti ci viviamo il nostro momento da Jake&Rose in Titanic.
Che esperienza! Và assolutamente provata, perché è difficile spiegare a parole o immortalare con le foto il paesaggio che ci si trova davanti.
Si naviga su uno stretto tratto d’acqua di un blu profondo, delimitato da montagne giganti dalle quali precipitano cascate a tratti abbondanti a tratti semplici rivoli, cadono da altezze vertiginose creando spruzzi di acqua intorno, illuminati dal sole e formando dei bellissimi giochi di luce. Alla fine delle montagne strette vallate, e qua e là, una casetta rossa o una vera e propria fattoria che più bucolica di così è impossibile trovare.
Facciamo foto su foto e mille video, gustandoci questo magnifico fiordo dichiarato a ben diritto patrimonio dell’Umanità, fino ad arrivare al mitico approdo di Gudvangen, antico villaggio vichingo.
A questo punto si hanno due possibilità, o si ritorna indietro con la nave e quindi altre 2 ore di navigazione e doppio costo, oppure si prende un bus che con 110 corone ti riporta in 20 minuti a Flam, noi scegliamo quest’ultima soluzione. Pausa pranzo alla Flam Bakery con un sole incredibilmente infuocato, e chi si aspettava di provare caldo in Norvegia!
Il pomeriggio lo dedichiamo alla strada panoramica che parte da Aurland, passa per il magnifico viewpoint Stegastein, attraversa la valle dell’Aurlandsdalen per arrivare al paesino di Laerdal. Lo Stegastein è una piattaforma in legno e vetro che si adatta in maniera perfetta al paesaggio circostante e permette di ammirare l’Aurlansfjord dall’alto, la vista è meravigliosa, da togliere il fiato.
Ma se si và ancora un po’ più su, si parcheggia l’auto e ci s’incammina verso il Monte Prest… e allora lì la vista diventa ancora più bella, quasi commovente, una veduta spettacolare sul fiordo e sulle montagne che ti fa sentire piccolo piccolo, zitto e buono ad ammirare la magnificenza della natura.
Dopo un po’ di trekking cercando i punti di vista migliori per fotografare il fiordo, riprendiamo la macchina, ci alziamo di quota e percorriamo una della strade panoramiche più belle della Norvegia, un esperienza unica e a tratti surreale perché si viene catapultati in un mondo diverso, quasi extraterrestre dove non c’è nessuna traccia dell’uomo… piccoli ghiacciai che sciogliendosi formano tante cascatelle e laghetti…magnifico! Ad ogni curva che percorriamo si aprono scenari incredibili, vorremmo fotografare e riprendere ogni istante!
Arriviamo al paesino di Laerdal costeggiando un altro tratto del Sognefjiord e poi ritorniamo ad Aurland con un mega tunnel lungo 24 chilometri, praticamente la galleria più lunga del mondo, al suo interno hanno anche costruito degli slarghi con luce blu diffusa per tranquillizzare le persone che entrano in panico pensando di percorrere 24 km sotto una montagna!
27 AGOSTO
Lasciamo il nostro bell’appartamentino vista fiordo e ci incamminiamo verso Bergen attraversando come al solito paesaggi idilliaci. E tra una strada che costeggia il fiume ed un’altra che attraversa un bosco arriviamo a Bergen, una città che si sposa benissimo con l’ambiente da “Fiaba”.
Abbiamo preso in affitto per 2 notti un appartamento vicinissimo al centro in via Strandgaten 207, molto carino ed attrezzato. La proprietaria è una signora cinese di non definibile età potrebbe avere dai 30 ai 70 anni, non lo possiamo sapere, è imbalsamata, una giovane anziana oppure un’anziana giovane, in ogni caso ci fa morire dalle risate! Arriviamo che l’appartamento non è ancora pronto e lei sta ancora pulendo tutto tipo piccola formica operaia, appena cerchiamo di entrare in salone o in bagno ci fulmina con lo sguardo e ci intima di togliere le scarpe…ci fa anche un po’ paura in verità! Decidiamo di lasciarla in pace e uscire per andare a mangiare qualcosa e iniziare a visitare Bergen, al nostro ritorno se ne sarà andata….
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L’appartamento è veramente in una posizione strategica, attraversiamo una bella isola pedonale, pochi passi ed ecco il porto con una bellissima vista sul quartiere antico il Bryggen e poco più in là il famoso mercato del pesce dove tutte le guide dicono che troverete il pesce più buono e più fresco della Norvegia, peccato che non specificano quanto sia CARO ARRAIATO!! vediamo veramente prezzi irragionevoli e quindi ripieghiamo sui banchetti ambulanti sulla piazza dove prendiamo Fish Burger – Hamburger ed io una zuppa di pesce tipica di Bergen, niente male in verità!
Dopo pranzo ci perdiamo tra le stradine del Bryggen, l’antico quartiere di Bergen costituito da piccole casette di legno tutte colorate che prima erano sede degli uffici commerciale della Lega Anseatica. Bellissimo e affascinante, in alcuni punti sembra proprio di tornare indietro nel tempo e di scorgere un pirata dietro l’angolo! Faccio mille foto tanto che le ragazze mi prendono in giro…ma sono troppo carine ‘ste casette colorate, non resisto, ne vedo una e la fotografo da tutte le angolazioni!
Ritorniamo all’appartamento e troviamo la tizia ancora a pulire! Ma dai! E’ uno scherzo?? Minchia il posto è igienizzato fino alla nausea! Ci dice che ha fatto tardi perché si è accorta che la cappa dei fornelli era oliata e si è messa a pulirla tutta! Per fortuna poco dopo ci abbandona prima però, con sguardo alquanto contrito, ci lancia un ultima raccomandazione…toglietevi le scarpe prima di entrare!!! Aiuto!! ce la sogneremo pure di notte questa!
Preso possesso finalmente dello splendente appartamento riusciamo per visitare la città, Gironzoliamo per i vari quartieri, il tempo è bellissimo, c’è un sole assurdo, tanto che gli abitanti della città, di solito tra le più piovose del paese sono tutti fuori a godersi il clima mite, tra localini trendy e prati curatissimi…uno spettacolo!
Torniamo al mercato del pesce e troviamo un banchetto con una ragazza italiana che ci consiglia di comprare il granchio reale perché è la particolarità del luogo, si mangia solo in Norvegia, Alaska e Giappone. Ci convince e compriamo una mega chela per la modica cifra di 30 euro e in più ci aggiungiamo un tocco di salmone fresco affumicato a caldo che ci consiglia sempre la nostra amica italiana. Oggi Rocco ci prepara una super cena! Pasta al granchio reale da urlo!
28 AGOSTO
Ci alziamo con anche oggi un sole agguerrito…incredibile! Il programma di questa mattina prevede di prendere la funicolare che ci porta su al Monte Floyen da dove si gode di una vista spettacolare sulla città e poi ridiscendere a piedi attraversando un bel bosco pieno di sentieri escursionistici.
Compriamo i biglietti all’ufficio turistico e ci facciamo consigliare anche altri quartieri carini della città, io vorrei andare anche a visitare il museo Kobe ma molto probabilmente non faremo in tempo.
La funicolare si prende proprio al centro della città vicino al Bryggen e in poco più di 7 minuti ti porta in cima da dove si gode una vista al 360 gradi sulla città…e niente ci innamoriamo sempre di più di Bergen, è una città fantastica, ci incanta con la sua bellezza aggraziata e raffinata.
Giriamo un po’ per i percorsi segnalati, raggiungiamo un laghetto, ci inoltriamo in un boschetto sperando di trovare qualche porcino e poi seguiamo il sentiero per ritornare al centro città. Praticamente il Monte Floyen è la palestra dei cittadini di Bergen, tutti fighi, biondi e stra-accessoriati li vedi correre, camminare, arrampicarsi per le decine di percorsi che circondano il monte. A pranzo ci fermiamo ad un sushi che Elena aveva adocchiato già dalla sera precedente e che incredibilmente non ha prezzi assurdi, un uramaki praticamente costa come da noi dai 10 ai 16 euro per 8 pezzi, e direi che per un sushi con il salmone norvegese ci possiamo stare!
Torniamo a casa per fare un po’ riposare le ragazze, non vogliamo scioccarle visto che dopodomani ci aspetta un bel trekking impegnativo! Io e Rocco però non riusciamo proprio a stare fermi e quindi ci passiamo il resto del pomeriggio a zonzo per la città, con i suoi saliscendi e le sue casette che a tratti ricorda un po’ San Francisco. Raggiungiamo il quartiere universitario dove nel parco stanno addirittura organizzando un mega-festone con tanto di concerto…deve essere fighissimo trascorrere l’Erasmus in questa città, operativa a bestia!
Per cena ci strafoghiamo il salmone che avevamo preso il giorno prima accompagnato da guacamole e salsa mexicana piccante fatte da me e Rocco. Però oggi non finisce mai perché è sabato e vogliamo vedere come lo passano in questa città così attiva. Non ci deludono, vediamo almeno 5 feste organizzate con musica bella alta , una in un attico, una in una barca, un’altra in una cantina e poi vediamo girare per la città degli improbabili personaggi vestiti da antichi romani..in realtà giovani universitari con delle lenzuola addosso che pensano di passare per senatori romani! Ma la cosa più bella è catturare i colori di Bergen illuminata, facciamo una foto che vale il viaggio e felici torniamo a casa!
29 AGOSTO
We love Bergen è ormai il nostro motto, ma dobbiamo salutarla… oggi facciamo un giro di cascate famose prima di raggiungere Odda la nostra prossima tappa e porta di ingresso per il mitico Trolltunga.
La prima cascata che incontriamo, la Steinsdalfossen, non è immensa ma è molto caratteristica perché c’è un piccolo percorso che ti permette di passarci dietro, il tempo è insolitamente caldo per la Norvegia e ci sono infatti molte persone che ne approfittano per farsi il bagno nelle acque fresche della cascata… facciamo belle foto e riprendiamo il nostro percorso costeggiando lo spettacolare Hardangerfjord. Qui il paesaggio è leggermente diverso dal Naerofjiord perché le rive non sono alte e scoscese ma più pianeggianti, gli spazi sono meno angusti e ariosi e incontriamo moltissime fattorie e coltivazioni di mele.
Per la pausa pranzo abbiamo una fortuna esagerata perché becchiamo un Thai Take away, in una piazzetta di Eidfjord peschiamo questo baracchino con cuoca thailandese original che ci fai due pad Thai degni del migliore ristorante di Chang Mai! E ci prendiamo pure gli spring roll … e ci è già venuta voglia di tornare in Thailandia, perché come dice Rocco c’è sempre un buon motivo per tornare in Thailandia!
Raggiungiamo finalmente il clou della giornata , le Voringfossen, SPETTACOLARI! C’è un ponte di metallo che ti porta proprio nel mezzo della gola e sotto si ammira la potenza di questa cascata alta 182 metri e con una caduta libera di ben 145 metri… la natura è aggressiva e mette in scena uno spettacolo grandioso, un profondo canyon nel quale si riversano varie cascatelle che fanno da cornice alla fantastica Voringfossen.
Facciamo miliardi di foto da tutte le prospettive e felici e appagati ci dirigiamo verso il Trolltunga Camping di Odda, la nostra prima esperienza con il campeggio in Norvegia. Questo è proprio un paese dedicato al campeggio, si può campeggiare liberamente da ogni parte, abbiamo visto dei camper dormire in posti lungo la strada che sembravano delle cartoline per quanto erano belli..insomma la prossima volta ci veniamo con il camper! Odda non è una città degna di nota ma è in una posizione ottima per belle escursioni e la più importante di tutte è quella che faremo domani: l’ascesa al Trolltunga.
30 AGOSTO
Sono un po’ emozionata nel fare questo trekking, se leggi il sito visitnorway ti mette una certa ansia perché richiama continuamente l’attenzione sulla pericolosità del tragitto, che bisogna farlo in ottima forma che devi essere attrezzato, ecc ecc… abbiamo fatto tantissimi trekking in Italia e in giro per il mondo ma forse non siamo preparati per questo… d’altronde qui sono vichinghi! Insomma questi i dubbi che mi assillavano e poi far vedere le immagini del Trolltunga ad una che soffre leggermente di vertigini non è il massimo! Però la voglia di raggiungere un’altra meta, di puntare un’altra bandierina, e di vivere un’altra esperienza è sicuramente più forte.
La giornata inizia presto alle 7.00 partiamo per dirigerci verso il parcheggio P3 che ci siamo prenotati da internet al costo di 600 NOK, una mossa strategica di vitale importanza perché iniziare il trekking dal parcheggio P3 ti fa risparmiare ben 9 chilometri di salita sfiancante, dal P1 o dal P2 puoi prendere la navetta che costa mi sembra 10 euro a persona e per noi che abbiamo sempre a che fare con le moltiplicazioni familiari abbiamo visto che era più conveniente prendere direttamente il parcheggio più caro.
Ci siamo già studiati il tragitto e sappiamo che sarà bello lungo, circa 3 – 4 ore andare ed altrettante al ritorno, sappiamo che il primo chilometro e mezzo è di salita tosta, poi il resto è un sali e scendi abbastanza tranquillo, quello che non sapevamo, ma che certo ci immaginavamo, è la bellezza mozzafiato di questo posto! Ponticelli che attraversano laghetti artici, circondati da pietre verdi muschio e fiori bianchi che sembrano cotone, ci si arrampica, si ridiscende e poi si apre una vista straordinaria sul lago Ringedalsvatnet, si ammirano rocce a strapiombo ma non sono ancora la famosa lingua del troll, devi camminare ancora un po’, devi guadagnarti lo spettacolo che poi ti aspetta…
… e quindi maciniamo altri chilometri, il percorso è più facile del previsto, non so se mette troppa paura il sito visitnorway o se alla fine siamo noi che abbiamo parecchia esperienza di trekking, d’altronde le dolomiti le conosciamo bene e solo un paio di anni fa abbiamo camminato sulle Rainbow Mountain e sul Machu Picchu dove non solo le gambe ma anche i polmoni gridavano pietà! Siamo partiti esattamente alle 8 dal punto di inizio e dopo 3 ore e mezza arriviamo ad una delle formazioni rocciose più incredibili che si possano ammirare! Una vera e propria piattaforma creata dai ghiacciai e sospesa a 700 metri di altezza sopra il lago Ringedalsvatnet, il Trolltunga è una roccia incredibile che sembra veramente una lingua di Troll! Le vertigini sono assicurate! Già mi tremano le gambe vedendo le altre persone che ci salgono e che addirittura si affacciano o mettono le gambe a penzoloni.
31 AGOSTO
Andiamo a vedere lungo la strada altre cascate le Latefossen, molto belle e scenografiche, peccato il sole contro che non ci permettere di fare foto e video decenti. Maciniamo chilometri godendo sempre di scenari idilliaci, tra valli e fiumi incantanti. Facciamo una piccola sosta ad ammirare la Stavkirke di Heddal, la più grande tra le 28 chiese di legno di epoca medievale rimaste intatte in Norvegia. In particolare questa di Heddal è stata costruita nel 1100 ed è circondata da tombe, che danno al luogo un atmosfera mistica!
E finalmente dopo diversi chilometri arriviamo ad Oslo, decidiamo di andare a visitare il Parco di Vigeland, il famoso parco delle sculture, praticamente un museo a cielo aperto che racchiude più di 200 sculture del famoso artista norvegese Gustav Vigeland, la più famosa delle quali si trova sul ponte ed è il bambino infuriato.
Complice la giornata con un sole bellissimo il parco era pieno di norvegesi che si godevano l’area aperta e si organizzavano pic-nic e Bbq in allegria. Noi invece stanchi del viaggio ci dirigiamo verso l’Hotel, il Leto Arena Best Western a pochi chilometri dall’aeroporto, scelto perché ha una posizione strategica per lasciare l’auto domani mattina e prendere l’aereo per Tromso. Cena da un improbabile take away thailandese che però ci fa due pad Thai buonissimi!
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1 SETTEMBRE
Oggi prendiamo la Norvegian airways che con un volo interno di un’ora e 55 minuti ci porta oltre il Circolo Polare Artico a Tromso. Atterriamo… piove… fa 6 – 7 gradi, è vero che a noi non ci ferma nessuno però la pioggia freddina non è tra le cose che preferisco. Arriviamo al nostro Hotel, l’Enter Amalie Hotel, dove ci accoglie un tipo alla reception che ha palesemente degli antenati vichinghi, un gigante con capelli lunghi rasati ai lati e ciuffo improponibile, sembra un taglialegna e poi se ne esce con un accento di Oxford che manco il principe William…vabbè!
Nonostante il cattivo tempo vogliamo dare un’occhiata a Tromso, la piazzetta è carina e così pure l’isola pedonale piena di ristorantini interessanti, la cattedrale artica la vediamo da lontano, poi però la pioggia diventa troppo forte e ci rifugiamo in un posto fighissimo che avevo già adocchiato leggendo la Lonely Planet. Entriamo nel pub Olhallen, il pub più famoso e antico di Tromso che serve la birra fatta nell’annesso birrificio Mack, che per l’esattezza è il birrificio più a nord del pianeta! Spettacolo! Servono oltre 70 tipi di birra, una vera e propria istituzione qui a Tromso, passiamo un piacevole pomeriggio sorseggiando la nostra Pilsner e le ragazze mangiando il loro Wafel.
E per cena visto che non ha smesso di piovere decidiamo di ricompensarci con una bella cenetta. Andiamo in giro cercando un ristorantino che ci ispira e la scelta ricade su Bardus Bistrò un localino delizioso davanti alla Biblioteca che tra l’altro è uno spettacolo, le ragazze ne rimangono affascinate! Comunque il Bardus lo promuoviamo a pieni voti perché ci fa assaggiare due piatti tipici della Norvegia, la balena e la renna. La balena può far tremare gli animalisti , ma pare che qui in Norvegia sia pesca sostenibile, comunque è buona ma sinceramente non superlativa, mentre invece la renna.. non si offendesse Babbo Natale.. ma è da paura! Tenerissima e saporitissima!
2 SETTEMBRE
Sveglia presto perché alle 9 dobbiamo andare a ritirare l’auto a noleggio. Oggi ci aspetta un bello spostamento di 6/7 ore fino alle Lofoten…peccato che piova per tutto il viaggio! Attraversiamo montagne infinite e continue cascate, non riesco neanche a contarle…sono tantissime…. Che spettacolo! L’arrivo alle Lofoten è segnato sempre dalla pioggia ma il profilo delle montagne è inconfondibile , sembra la cresta di un drago, e anche senza sole l’acqua del mare risplende… speriamo che domani mattina migliori
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il primo alloggio che abbiamo prenotato alle Lofoten è un cottage rosso a Kabelvag vicino a Svolvaer. Il Sjohucamping è molto carino e si affaccia sul Sandivika Fjord, un tratto di mare incantato, circondato da montagne e da casette rosse e bianche che sembra di stare in una favole e l’effetto nuvole sospese fa ancora più fiaba.
3 SETTEMBRE
Il programma di oggi prevede di lasciare Svolvaer e raggiungere la fine delle Lofoten, abbiamo prenotato 2 notti all’ Eliassen Robuer ad Hamnoy, nel tragitto cerchiamo di vedere quanto più possibile… e vi assicuro che alle Lofoten c’è tanto da vedere e tantissime escursioni da fare…ci dirigiamo verso Henningsvaer per fotografare quello che è definito il campo di calcio più suggestivo del mondo visto che sorge esattamente in mezzo al mare delle Lofoten ed è circondato da verdi montagne. Rocco scatena subito il drone per catturare dall’alto la particolarità di questo campo.
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Oggi sarà un po’ una lotta contro il tempo ballerino, a tratti esce il sole e un minuto dopo c’è pioggia e vento! E quindi appena inizia a piovere scappiamo da Henningsvaer e ci dirigiamo verso il museo vichingo a Borg. Un museo ben fatto ed esaustivo nelle spiegazioni, ti danno un app da scaricare e puoi sentire tutte le spiegazioni tramite il tuo cellulare. Il Museo si basa tutto su un ritrovamento molto importante, la casa di un capo vichingo del 800 dopo cristo. Si visita la ricostruzione della casa e si osservano molti oggetti ritrovati durante gli scavi, poi si esce e si fa una camminata di circa 20 minuti per raggiungere la ricostruzione di una nave vichinga.
Mentre camminiamo ci imbattiamo in un boschetto e non resistiamo ci infiliamo dentro, Rocco ha letto che la Norvegia è piena di porcini che nessuno coglie, praticamente un sogno per noi fungaroli italiani costretti a svegliarsi alle 4 di notte per batter sul tempo altri fungaroli agguerriti… proviamo..Oh mio Dio!!! 13 porcini in meno di un’ora! Non riuscivamo a crederci, un bosco incantato con amanite muscarie giganti, russole, porcini edulis e galletti mai colti da nessuno! Siamo così eccitati che quasi ci dimentichiamo della nave vichinga che dovevamo andare a vedere!
La raggiungiamo per le foto di rito e poi ci dirigiamo a Nusfjord uno spettacolo di villaggio con delle caratteristiche robuer, le antiche case dei pescatori , sia gialle che rosse, la figata di questo paesino è che ha una forma a ferro di cavallo intorno ad un fiordo che sembra disegnato! Bellissimo davvero, ci perdiamo tra le sue vie ammirando degli scorci fantastici e poi becchiamo pure un ristorante Oriana Kro che fa una pizza eccellente, prendiamo quella con prodotti tipici delle Lofoten, ossia salmone e un formaggio di qui, talmente buona che sembra fatta da un italiano, e infatti è proprio così, lo chef è palermitano doc, Salvatore, vive in Norvegia da 20 anni e ci da un paio di dritte per vedere l’aurora boreale questa sera… Ah bellooo sono settimane che ci studiamo l’app dell’Aurora e abbiamo visto che l’indice KP questa sera è alto, se vanno via le nuvole e se il fattore “culo” ci assiste stasera la dama verde ci farà visita..stringiamo le dita!
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Spaghetti ai porcini nella nostra casetta… giochiamo a carte come d’abitudine ormai in questa vacanza e aspettiamo… aspettiamo… l’app Aurora mi avvisa che c’è probabilità di vedere le northernlights stasera nelle Lofoten, mi affaccio, vedo un chiarore verde all’orizzonte ma non so ancora capire se è o no l’aurora…. E poi verso mezzanotte compare un fascio verde chiaro che sembra un faro da discoteca e capiamo che ci siamo.. è lei!!! Da dietro le montagne iniziano ad apparire dei fasci di luce verde, all’inizio solo da una parte e poi coprono tutto il cielo sopra di noi, all’una di notte c’è il clou! La luce è fluttuante e verde intenso e la vediamo danzare, muoversi sinuosa, un incantatrice, e un po’ intimorisce, mi viene la pelle d’oca, e mi viene da piangere anche adesso mentre sto scrivendo, cercando di descrivere al meglio lo spettacolo straordinario a cui abbiamo assistito.
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E’ unico e bisogna viverlo in religioso silenzio, anche se noi tanto silenziosi non siamo stati, soprattutto quando abbiamo capito che erano veramente le northernlights, saltavamo come degli scemi dalla gioia. Dai vedere un Aurora boreale così movimentata in uno dei simboli iconici della Norvegia, in un periodo in cui in teoria manco si vede tanto, è troppo troppo troppo culo!!! Adesso ho capito perché nella vita dei vichinghi gli Dei erano così importanti, così presenti, vedere questo spettacolo non poteva che intimorirli e farli credere ad un entità superiore… ed anche noi ci fermiamo a pensare, lo conosciamo il fenomeno scientifico per il quale appare l’Aurora Boreale, ed è proprio questo che trovo straordinario, la Natura, il Cosmo e le sue leggi che creano smottamenti dell’anima.
4 SETTEMBRE
Postiamo tutte le foto fatte durante la nostra notte incantata e vediamo quelle di altri che hanno avuto la fortuna di ammirarla come noi… ci sembra quasi di far parte di una comunità di privilegiati che si scambiano impressioni e sensazioni. Oggi però c’è un altro po’ di Lofoten da scoprire e siccome le nuvole questa mattina sembrano non esserci decido di portare la famiglia a scalare il Reinebrigen, Rocco ovviamente ne è entusiasta , le ragazze adolescenti (maledetta adolescenza!) un po’ meno, ma chissenefrega e andiamo lo stesso! Ci sono ben 1600 gradini/gradoni da salire, più un piccolo tratto senza scalini , per arrivare in cima… la fatica c’è, ma cacchio abbiamo scalato le montagne arcobaleno a 5000 metri e pure il Machu Pichu a 3000 metri percorrendo le scale costruite dagli Inca, vuoi che non riusciamo a scalare il Reinebrigen? E infatti in poco più di un’ora eccoci in cima ad ammirare un belvedere che fà molto Lofoten, montagne a picco sul mare e tante isolette.
La discesa è più complicata della salita anche a causa del fango. E tanta fatica va ricompensata con un bel pranzo. Capitiamo al Tapperiet Bistrò di Reine dove assaggiamo due piatti tipici il baccalà e l’agnello, entrambi deliziosi, come anche l’hamburger delle ragazze. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso un altro paesino caratteristico delle Lofoten, quello che sorge proprio alla fine dell’arcipelago ed è il paese con il nome più corto del mondo “A”. Bello come gli altri con i suoi tanti robuer, ma sicuramente il più affascinante rimane il nostro Hamnoy. Non siamo riusciti a vedere le famose spiagge delle Lofoten con il sole che illumina il mare e lo rende uno scenario simile ai caraibi o meglio ancora alla Polinesia visto le montagne a picco sul mare… vabbè vorrà dire che dovremmo organizzare un prossimo viaggio da quelle parti, tanto io, stranamente, preferisco le spiagge dove ci si può fare il bagno!
5 SETTEMBRE
Giornata di lunghissimo spostamento, 536 chilometri, la nostra spedizione verso Capo Nord ha ufficialmente inizio! Saranno giorni duri per il nostro povero driver, staremo per la maggior parte del tempo in auto per arrivare all’estremo Nord del continente Europeo, ma è un traguardo troppo allettante per noi viaggiatori seriali, una chicca che non possiamo perderci. E quindi riattraversiamo tutte le Lofoten, passiamo dalla regione del Nordland a quella di Troms. Siamo sempre immersi nel viaggio e nei paesaggi della “compagnia dell’anello”, montagne, ghiacciai che si sciolgono in cascate. Abbiamo scelto Lokvoll solo perché ci sembrava perfetta come meta intermedia dalle Lofoten a Nordkapp, però troviamo un bel campeggio il Lokvollstranda camping con un bel cottage grande, pulito e accessoriato, addirittura vista fiordo. Domani sveglia presto vogliamo arrivare a Capo Nord prima possibile, sono cambiati gli orari e abbiamo visto che chiude alle 17!
6 SETTEMBRE
Lasciamo il nostro bel cottage presto perché ci attendono circa 450 chilometri prima di arrivare a Capo Nord. Attraversiamo la regione di Troms e passiamo al Finnmark, la spedizione verso Nord continua senza grossi intoppi fino a che a 100 km dall’arrivo si accende la spia dell’olio motore… azz… vabbè tappa in una stazione di servizio dove troviamo un santo che ci aiuta a cambiare l’olio e che sicuramente ci avrà preso per due rincoglioniti visto che non sapevamo proprio dove mettere le mani, ma a nostra discolpa posso dire che eravamo tanto stanchi! Per non parlare poi della scenetta che ho imbastito davanti al proprietario della stazione di servizio.. non riuscivo ad aprire la porta d’ingresso e lui dal vetro che cercava di spiegarmelo.. ma io niente non capivo proprio! Si sarà ammazzato dalle risate la sera raccontando alla moglie : “ Non sai che coppia di scemi che ho incontrato oggi a lavoro, lei non riusciva ad aprire una porta e lui non sapeva come cambiare l’olio alla macchina!”
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Però ‘sta coppia di scemi intanto è arrivata quasi all’obiettivo che si era prefissata, la strada è lunga, sembra che non si arrivi mai, i boschi e le montagne verdi lasciano spazio ad un paesaggio più selvaggio, più artico, quasi da confine del mondo. Attraversiamo il tunnel sotto il mare che collega il continente norvegese all’isola di Mageroya dove si trova Capo Nord, vediamo tantissime renne che pascolano e che ci attraversano la strada, e nei nostri cuori rimarrà mitica la battuta che la malefica Diana rivolge agli inconsapevoli animali: “tranquille tranquille che tanto stasera me te magno!!”.
Arriviamo al BaseCamp NorthCape dove abbiamo affittato un cottage in legno, lasciamo al volo le valigie e subito in macchina. Vogliamo raggiungere Capo Nord entro stasera e quindi facciamo gli ultimi chilometri che ci dividono dalla nostra meta con trepidazione, ammirando… praticamente niente perché c’è una nebbia fitta! Nebbia, pioggiarellina e vento artico, mi sembra il giusto mood per arrivare a NordKapp… si vogliamo le intemperie perché tanto non ci ferma nessuno! Neanche le 600 corone che si pagano all’ingresso per usufruire dei servizi, del cinema, del museo e di tutte le altre amenerie e trappole per turisti architettate dai norvegesi… finalmente ci siamo… figata pazzesca… il globo di metallo è lì che ci aspetta… e conquistiamo la meta!! Che soddisfazione! La proviamo noi che ci siamo arrivati comodamente con un aereo e una macchina, pensate chi ci arriva a piedi o in bicicletta… ne abbiamo visti diversi di questi viaggiatori estremi, tra cui una ragazza orientale che è arrivata stremata al globo e con le ultime forze si è incollata la sua bicicletta a mo’ di trofeo per farsi la foto della vita! Cavolo che forza e che perseveranza, mi piacerebbe conoscere la storia di ogni singolo viaggiatore che è arrivato qui!
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Il freddo è pungente e quindi dopo le foto di rito entriamo nella mega struttura e ci andiamo a vedere il film che proiettano improntato su come cambiano gli scenari a Capo Nord nella 4 stagioni, diamo anche un occhiata al museo sulla storia di Nordkapp e dei sui celebri visitatori, ma poi stremati dalla stanchezza e dal freddo torniamo nel nostro cottage e come dei veri campeggiatori stasera ci facciamo il risottino Knorr!
7 SETTEMBRE
E incredibilmente stamattina c’è un sole splendente qua sù a due passi dal Polo Nord!
Sole sì ma sempre freddo, 3-4 gradi massimo! Ritorniamo a NordKapp perché tanto abbiamo fatto il biglietto di 24 ore e capiamo che potevamo pure risparmiarcelo perché la struttura è chiusa (apre alle 11) e la barra per entrare è abbassata e quindi c’è ingresso libero. Rifacciamo le foto di rito con il sole e il cielo terso.. bellissimo! Ammiriamo la scogliera a picco sul mare e il paesaggio intorno, qui si incontrano l’oceano Atlantico e il Mar glaciale Artico, insomma un bel pezzo di mondo da vedere! Ma il freddo è pungente e mentre io e Rocco staremo pure un’altra ora a darci le pacche sulle spalle e a dirci: “che figata! Ne è valsa la pena! Ma ti rendi conto di dove siamo?” le ragazze non ce la fanno più e quindi riprendiamo la via del ritorno.
Riattraversiamo il Finnmark e stavolta con il sole ammiriamo i paesaggi, dall’inverno di Capo Nord passiamo al coloratissimo autunno di Alta. Qui ci fermiamo. Prima ci rifocilliamo con un bel filetto di renna e con un hamburger di renna, d’altronde vedere tutte quelle renne sul nostro cammino ci aveva messo un po’ di fame… e poi andiamo a visitare le incisioni di Alta, patrimonio dell’Unesco. C’è tutto un percorso a piedi che ti porta ad ammirare queste famose incisioni su pietra fatte dai popoli primitivi circa 7000 anni fa. La figata è che il percorso si snoda in mezzo ad un bosco bellissimo, pieno di fiori e cespugli colorati con alle spalle lo scenario del fiordo… è facile immaginare in questo ambiente magico la vita che conducevano gli antenati dei vichinghi.
Facciamo un altro po’ di chilometri per avvicinarci a Tromso da dove domani prenderemo l’aereo per ritornare ad Oslo. Prenotiamo al volo la notte all’Artic FjordCamp…. E finiamo nella casa più bella di tutto il viaggio! Un cottage fighissimo posizionato sulla riva di un fiordo con una vetrata gigante vista mare e addirittura vista cascate! Bellissimo e oltretutto stra-accessoriato. Addirittura la app Aurora ci avvisa che se non ci sono nuvole abbiamo buone possibilità di vedere l’aurora boreale, sarebbe fantastico in questo scenario, ma purtroppo il tempo non è buono, pazienza tanto abbiamo ancora forti le sensazioni lasciate dalla nostra prima Aurora….
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oslo
Stamattina ce la prendiamo con calma, piove e noi dobbiamo fare circa 300 chilometri per arrivare a Tromso e prendere il volo per Oslo, devo dire che non mi dispiace tornare nella “calda” Oslo. La Norvegia del nord ci ha regalato sensazioni uniche ma siamo animali dal sangue caldo e dopo una settimana di freddino abbiamo bisogno di nuovo del sole che ci riscalda. Arriviamo a Tromso, che ribadiamo essere una città molto carina, ma diciamo che Berger vince a mani basse . La puntualità Norvegese è impeccabile e atterriamo ad Oslo addirittura in anticipo, con un comodo bus al modico prezzo di 80 NOK ad adulto raggiungiamo lo Scandic Oslo Airport, l’Hotel di questa sera.
La colazione allo Scandic Hotel è fighissima, vale veramente il costo, è una prerogativa di questa catena alberghiera, il suo vanto e noi ne approfittiamo ampiamente visto che ieri non abbiamo cenato… e con la pancia piena salutiamo la Norvegia, il paese dei Troll e dei vichinghi, un vero e proprio viaggio ai confini del nostro continente. Ringrazio veramente questo paese, è vero ci ha fatto diventare un po’ più poveri nel conto in banca (sempre tacci loro sono troppo cari!) ma ci ha fatto tornare a sognare, a progettare, a vivere un viaggio di esplorazione che tanto ci mancava, ci ha dato sensazioni fortissime con i suoi fiordi e le sue cascate, i suoi trekking estremi come il Trolltunga ed i paesaggi unici ed introvabili delle Lofoten, villaggi di pescatori disegnati e incastonati in mezzo ad una Natura prorompente e padrona… per non parlare poi dell’Aurora Boreale che non pensavamo di avere la fortuna di vedere ed invece ci ha praticamente preso a schiaffi con la sua esplosione! Abbiamo raggiunto il punto più a nord del continente Europeo quasi a raggiungere il Polo Nord.. e tutto questo in un solo paese! Ora in aereo per tornare a casa, guardando dal finestrino e vedendo il mondo sotto di noi già siamo con la mente … al prossimo viaggio!